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martedì 2 luglio 2024

I 50 ANNI DI AUTONOMIA DI SCANZANO JONICO. LEONARDO GIORDANO, EX SINDACO DI MONTALBANO J., GETTA LA PIETRA NELLO STAGNO: “TORNIAMO ALLA CITTA’ JONICA. POLICORO, SCANZANO E MONTALBANO J. INSIEME. VANTAGGI PER TUTTI”

CHI RIPRENDERÀ LA RIFLESSIONE DI GIORDANO? LA SUA PROPOSTA “INTELLETTUALE” POTREBBE DIVENTARE POLITICA? SI APRIRÀ UN DIBATTITO NELLE TRE MUNICIPALITÀ ORA DISTINTE MA NON TANTI DECENNI FA INSIEME? CHISSÀ! DI SEGUITO LA LETTERA INTEGRALE DEL'EX SINDACO DI MONTALBANO JONICO


Egregio Direttore,

quest’anno ricorre il cinquantenario dall’autonomia di Scanzano Jonico da Montalbano Jonico, del quale, fino al 1974, era stata frazione. Le procedure che portarono all’autonomia erano viziate da una evidente forzatura del dettato costituzionale. L’art. 133 della costituzione, infatti, prevedeva che fossero sentite “le popolazioni interessate” (quindi sia quella di Scanzano che quella di Montalbano) invece il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n.376, del 24 settembre 1973, che indiceva il referendum parlava testualmente di “popolazione interessata”. Ci rendiamo conto che riprendere questi discorsi, oramai, servirebbe solo per una ricostruzione storica oggettiva. Il cinquantenario però potrebbe costituire l’occasione buona per riflettere, dibattere e, perché no, agire al fine di ricomporre e ricostruire l’unità di questo territorio che andava dalla riva destra del Cavone alla riva sinistra del Sinni e dallo Jonio fino ai confini con l’agro di Stigliano (diga di Gannano).

Onestà intellettuale imporrebbe di dire che l’idea fu lanciata nel 2014 da due ex sindaci: Antonio Di Sanzo e Mario Altieri, collaborati tecnicamente dal segretario comunale di Policoro, Dott. Felice Latronico.

Su quella idea si innestarono poi anche il sottoscritto e Raffaello Ripoli che ringrazio per aver di recente sollevato anche la questione di far rientrare nel progetto pure Montalbano. Entrambi, infatti, siamo dell’idea che anche Montalbano dovrebbe, come si suol dire, “entrare nella partita”, non fosse altro perché era stato il “comune – madre” e, rispettivamente, fino al 1959 e al 1974, Policoro e Scanzano ne erano state frazioni. I feudatari di Policoro e di Scanzano, il Principe Serra – Gerace e il Barone Ferrara, avevano in Montalbano il palazzo nel quale venivano a svernare per sfuggire alla malaria.

Il sottoscritto fece presente che questa “storia comune”, durata secoli, era corroborata da una serie di interrelazioni di carattere socio-economico che ne avrebbero favorito ed incentivato l’unione: quanti cittadini di Montalbano lavorano a Policoro e Scanzano? Quando a Montalbano vi era la sede dell’ASL vari professionisti di Scanzano e Policoro “salivano”, per ragioni di lavoro, a Montalbano. Quanti studenti di Policoro e Scanzano vengono a frequentare le scuole superiori di Montalbano e viceversa? Last but not least, quanti agricoltori di Montalbano conferiscono i loro prodotti nelle OO.PP. di Scanzano e Policoro e quanti agricoltori di questi comuni fittano terre in agro di Montalbano? Ragioni, queste, che contribuiscono, tutte, a favorire una proficua integrazione sul piano amministrativo e di governo.

Alla vigilia delle elezioni comunali del 2015, nell’estate del 2014, feci una lettera ai responsabili politici di Montalbano per un dibattito sulla questione organizzando un convegno e nessuno volle discuterne. Comunque questa idea fu inserita nel programma elettorale della lista civica “Insieme per Montalbano” che mi onoravo di capeggiare.

Aggiungemmo anche che i territori dei tre comuni si integrano perfettamente e presentano potenzialità di sviluppo turistico uniche e singolari. Il nuovo ipotetico comune, infatti, avrebbe un agro (il più esteso della Basilicata) che va dalle rive dello Jonio sino ai costoni “rugosi” dei Calanchi e della Riserva Regionale. Avrebbe due “polmoni” di verde eccezionali: l’umido Bosco Pantano a Policoro (già area protetta) e il secco ed arido Bosco Comunale di Andriace, a confine tra Montalbano e Scanzano (già Parco territoriale comunale). Al riguardo esiste già un progetto preliminare redatto per conto dei comuni di Montalbano e Scanzano, denominato “Programma integrato di riqualificazione territoriale” che prevede un investimento di 29 milioni di euro per la “riqualificazione ambientale e la valorizzazione turistica della difesa di Andriace” su una vasta area che va dal bosco di Andriace con i suo 600 ettari di macchia mediterranea, passando per i fabbricati del vecchio borgo di Andriace sino ad un tipico “luogo della Riforma Agraria”, come Terzo Cavone.

Esempi del genere, al riguardo, già esistono. Recentemente i comuni calabresi di Rossano (sullo Jonio), di Corigliano, nell’entroterra, e la frazione di Schiavonea (sullo Jonio) si sono uniti in un unico comune.

 Credo siano oramai maturi i tempi per ricostruire in forme moderne ed adeguate alla contemporaneità l’antico aggregato urbano e territoriale del quale facevano parte un tempo i comuni di Montalbano Jonico, Scanzano Jonico e Policoro. Si potrebbe pensare ad una “Città Jonica” articolata in tre municipalità.

 I vantaggi sarebbero notevoli: avere un comune di 30.000 abitanti (il più grande dopo Potenza e Matera), mettere insieme servizi e professionalità con economie di scala varie e massa critica che consentirebbero di liberare risorse da investire. Integrare il litorale con i pianori alti e la collina dell’immediato retroterra (come lo era ai tempi della Magna Grecia). Del resto negli anni ’60, un celebre studio di urbanisti di Roma (Studio Lacava) aveva già redatto una bozza di piano urbanistico che prendeva in considerazione i tre municipi con i loro territori e che, a grandi linee, ha fatto da base ai piani regolatori attuali delle tre cittadine.

Perché il toponimo di “Città Jonica”, anche se non mi affeziono più di tanto alle questioni nominalistiche? “Mediterranea” come riferimento avrebbe un’estensione geografica troppo ampia. Il Mediterraneo va da Ventimiglia sino a Grado. “Magna Grecia” avrebbe un’estensione storica molto ristretta. Ci sono altri elementi comuni di altre epoche tra le tre città. “Jonica” è un elemento geografico che appartiene a tutti e tre i comuni, a due di essi entra persino nel nome attuale.

 Non facciamo morire questa grande idea che porterebbe queste, che sono tre città per “titolo onorifico”, a diventare una “città” reale.

Prof. Leonardo Giordano

Già Sindaco di Montalbano Jonico

Già Consigliere Regionale di Basilicata

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