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mercoledì 3 luglio 2024

METAPONTINO IN GINOCCHIO. GRANDINE E SICCITA’. IL GIORNO DOPO IL DISASTRO CAUSATO DALLA BOMBA D’ACQUA E DALLA TROMBA D’ARIA DI IERI

DANNI INGENTI NEL SETTORE AGRICOLO. STATO DI CALAMITA’ A ROTONDELLA E POLICORO




Il giorno dopo la tromba d’aria e la bomba d’acqua mnista a grandine che ha colpito il Metapontino. Alla siccità in corso si sono aggiunti i danni della grandine, grande quanto un manderino ed anche più. Colpiti in particolare i territori fertili di Rotondella e di Policoro. “Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai nostri agricoltori e produttori – ha scritto la civica amminsitrazione dell’antica Rotunda Maris - per la terrificante e violenta grandinata che ha colpito il nostro territorio.

Il sopralluogo effettuato presso le zone colpite ci ha lasciati attoniti, consegnandoci un certo senso di impotenza.

In queste ore stiamo lavorando per deliberare in giunta lo stato di calamità, che per uno strano e misterioso scherzo del destino segue quello deliberato la settimana scorsa per la siccità”- Ed il Comune di Policoro: “In conseguenza della violenta, estesa e distruttiva grandinata che ha colpito il territorio comunale quest’oggi verso l’ora di pranzo, il Sindaco Enrico Bianco e l’Assessore Rosa Montesano, così come precedentemente fatto per la grave siccità del mese scorso, hanno dichiarato lo stato di calamità naturale del Comune di Policoro a causa degli eccezionali eventi atmosferici di oggi, 2 luglio 2024.

I danni riportati alle coltivazioni sono incalcolabili: interi ettari di piantagioni di frutta e ortaggi “colpiti” dalla grandine mettono in ginocchio l’operato e l’economia degli imprenditori agricoli policoresi che saranno costretti a chiedere sostegni economici agli Enti preposti soltanto per salvaguardare la propria azienda. In più, l’evento calamitoso, una vera e propria bomba d’acqua con chicchi di grandine di larghe dimensioni, ha provocato danni diffusi alla proprietà pubblica e privata.

“Auspico che tutte le Istituzioni coinvolte non lascino da solo il mondo agricolo in questo momento - commenta il primo cittadino Enrico Bianco - un comparto che merita attenzione e solidarietà, già in crisi profonda per i disagi provocati dai cinghiali e per colpa dei cambiamenti climatici”.

Insomma è stato di calamità naturale. Ma la domanda è: servirà a qualcosa?

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