E PIANGONO I GIOVANI MERIDIONALI. IDONEI MA DISOCCUPATI. MENTRE SI AVVICINA IL CONCORSO 2024. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE
“Il 2024-25 sarà un anno cruciale per le immissioni in ruolo dei docenti, con i primi a essere assunti tra i 44.654 vincitori del Concorso straordinario ter 2023”. Lo ha scritto il sito specializzato concorsando.it aggiungendo: “Questa procedura, che segna un passaggio importante nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rappresenta una svolta per il reclutamento scolastico. Tuttavia, ciò ha generato non poche tensioni tra gli aspiranti docenti che avevano già superato il concorso ordinario del 2020, ancora in attesa di assegnazione”.
Insomma, si intende immettere in ruolo i vincitori del Ter 2023 ma ancora attendono i vincenti del 2020. Cose strane della nostra scuola! Ed a piangere sono soprattutto i giovani del Sud, storicamente più indirizzati verso l'insegnamento e che, pertanto, in maggiore percentuale rispetto a quelli del Centro - Nord, hanno partecipato a simili esami.
Ma eccovi la storia che ci ha raccontato il nostro giovane follower, Giuseppe Lardo:
“Carissimo dr Mele, sono uno dei partecipanti al Concorso 2023. Da Policoro sono andato a Taranto e Lecce per sottopormi alle prove spendendo tempo e soldi. Ho voluto concorrere in Puglia dove c’erano per la mia classe di concorso, quella per insegnanti tecnico pratici, 21 posti invece che uno soltanto in Basilicata. Ebbene alla fine sono risultato idoneo ma non vincitore. Ma ecco la mia delusione e i tanti dubbi: perché pubblicare solo la graduatoria per i 21 da immettere in ruolo, compresi i riservisti per invalidità o per altre leggi di assistenza? Perché io non debbo conoscere, in base ai punteggi ottenuti, la mia posizione nella graduatoria generale? Come me, tutti gli altri candidati. Perché invece che bandire il Concorso 2024 non si scorre la graduatoria del Ter 2023 per i posti resisi disponibili come accade in tutti gli altri settori della pubblica amministrazione? Domande che, sinora, sono rimaste senza risposte. Quel che abbiamo ottenuto, noi idonei, sono 3 punti che possiamo utilizzare per le graduatorie su base provinciale o di istituto. Nulla di più.
Ed ora? Dovrei concorrere anche al bando 2024? Nuove spese, nuovi viaggi, nuove delusioni?
Ma c’è di più in questa scuola italiana. Per stilare le graduatorie sono stati introdotti i Cfu (Crediti formativi universitari). Danno punteggio. Ma per ottenerli bisogna iscriversi a scuole d’ateneo e spendere soldi. Chi ce li dà? Perché non possiamo formarci frequentando, con specifici tirocini, gratis, le nostre varie scuole?
Poveri noi, ragazzi del Sud! A quale santo dovemmo votarci per realizzare i nostri sogni? Non ci resta che il ricorso al Tar del Lazio tramite i sindacati. Ma non sappiamo come finirà. Intanto, la “giostra” gira. E noi siamo rimasti a terra – ha cpncluso Giuseppe - a guardare, disperati”.
Sin qui il nostro lettore. Da parte nostra non resta che raccogliere la denuncia di questo giovanissimo aspirante docente nelle scuole pubbliche, inoltrataci anche a nome delle migliaia che sono nelle sue stesse condizioni. Chi risponderà alle sue domande?
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