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lunedì 3 febbraio 2025

LISTE DI ATTESA. FEDERCONSUMATORI: “IN BASILICATA PRIMA VISITA CARDIOLOGICA A 130 GIORNI, NEUROLOGICA 139, PNEUMOLOGICA A 94, UROLOGICA NON DETERMINATA”. TUTTI I DATI DEL MONITORAGGIO NAZIONALE, REGIONE PER REGIONE, “LA SALUTE NON PUÒ ATTENDERE”, PRESENTATI OGGI. SITUAZIONE DRAMMATICA. NEL BLOG LA POSSIBILITA’ DI SCARICARE IL DOCUMENTO INTEGRALE


FONTE FEDERCONSUMATORI.IT

PRESENTATO OGGI IL REPORT: LA SALUTE NON PUÒ ATTENDERE. MONITORAGGIO NAZIONALE DELLE LISTE DI ATTESA.

IL MONITORAGGIO FOTOGRAFA UNA SITUAZIONE DRAMMATICA, FATTA DI RITARDI, DISPARITÀ E MANCATA TRASPARENZA

È stato presentato oggi nella sede nazionale della Cgil il Monitoraggio sulle liste di attesa predisposto da Federconsumatori e Fondazione Isscon, con il contributo dell’Area Stato Sociale e Diritti della Cgil.

Un ricco elaborato di dati che fotografa i tempi massimi di attesa registrati nelle Regioni e P.A. di Trento e Bolzano, nelle 41 aziende sanitarie locali di aree metropolitane e periferiche alle grandi Città, ed in 13 aziende ospedaliere. Monitorate il 52% del totale delle prestazioni (86) oggetto del monitoraggio previsto dal PNGLA (Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa) inclusi i ricoveri nelle poche aziende dove risultano accessibili i dati.

Undici gli accessi civici che sono stati necessari per disporre dei dati non pubblicati dalle aziende sanitarie nonostante gli obblighi di legge. L’85% dei tempi rilevati è riferito al mese di aprile 2023 il restante 15% nei mesi di marzo, giugno e luglio.

In un allegato, sono stati inoltre monitorati i tempi di attesa rilevati nel primo quadrimestre 2024, da cui è possibile constatare quanto, fra le regioni con dati comparabili delle performance regionali in valore percentuale, solo 3 regioni (Toscana, Emilia-Romagna e Umbria) hanno migliorato i tempi di performance rispetto ad aprile 2023. Peggiorano, invece, le performance regionali nel Lazio, in Puglia ed in Veneto.

Ciò a dimostrazione del fatto che i tagli alla sanità e la carenza di personale, mentre aumentano i costi di produzione dei servizi, continuano a produrre ritardi e disservizi nel governo della domanda di prestazioni. L’analisi prende in considerazione anche il contesto sanitario, sociale, economico e territoriale dentro cui si muove il fenomeno delle liste di attesa e le tante disuguaglianze nell’accesso alle prestazioni sanitarie. Contesto su cui pesano i tagli al Fondo Sanitario, le differenze di riparto fra regioni, i tanti commissariamenti lacrime e sangue per i cittadini, la spesa privata crescente per le cure arrivata, nel 2021, a ben 41 miliardi di euro e che varia in relazione ai territori ed alle condizioni sociali delle famiglie. Ciò a dimostrazione che laddove il pubblico arretra non tutte le famiglie sono nelle condizioni di sostenere i costi per le cure private. Ciò accade soprattutto nel Mezzogiorno dov’è più bassa la qualità e la garanzia dei Lea più alta la migrazione e l’aspettativa di vita.

Il Monitoraggio ha rilevato le difficoltà di accesso ai dati dei portali regionali, aziendali ed ai cruscotti di monitoraggio. Percorsi tortuosi e di non facile accesso per i cittadini con poche competenze sanitarie e informatiche. Emerge dal monitoraggio la frequente presenza di dati non disponibili per effetto delle agende chiuse, vietate dalla legge, e l’assenza delle informazioni ai cittadini dei percorsi di tutela previsti in caso di mancato rispetto dei tempi massimi di attesa.

I tempi di attesa fotografati dal Monitoraggio di Federconsumatori rilevano attese lunghissime sino a 735 giorni per una ecodoppler cardiaca. Dal confronto seguito all’illustrazione dei tempi del monitoraggio, è emersa la bocciatura del PNGLA 2024-2026, riproposizione di molte parti del Piano 2019-2021 che appare più incentrato a soddisfare esigenze contingenti di propaganda politica che i reali nodi a cui sono legate le liste di attesa. Nodi che per essere risolti richiedono misure cogenti per assicurare a Regioni e Aziende le condizioni ottimali per erogare le prestazioni nei tempi previsti dai medici prescrittori e nell’appropriatezza della domanda, a partire dall’adeguato finanziamento del Fondo sanitario, dello sblocco del tetto del personale, dal contenimento della spesa verso il privato, di trasparenza nella pubblicazione e comprensione dei dati anche per i non addetti e da cogenti misure di controllo e partecipazione dei cittadini nella valutazione della quantità e qualità dei servizi erogati.

Federconsumatori ha inoltre messo in luce l’effetto di informazione e tutela promosso in tutto il Paese con la propria campagna Stop liste di attesa che, tramite gli Sportelli della salute, sta offrendo supporto e soluzioni ai cittadini che subiscono gli effetti dei lunghi tempi di attesa.

Scarica il Report.

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