Cronaca giudiziaria. Ennesimo capitolo della vicenda dei Fidanzatini di Policoro. Nei giorni scorsi la procura generale di potenza ha rimesso alla procura di Matera, che l’ha rigettata, la richiesta di avocazione delle indagini presentata dall’avvocato Antonino Fiumefreddo a nome di Olimpia Fuina, madre di Luca Orioli, il giovane rinvenuto senza vita insieme a Marirosa Andreotta, a Policoro (mt), nel 1988. Una decisone, quella del trasferimento da Potenza Matera, contestata dal legale. Ecco la sua nota integrale.
“Ho depositato oggi alla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Potenza nell’interesse della signora Olimpia Fuina in Orioli, madre di Luca Orioli, istanza di autotutela con la quale si chiede che la stessa Procura Generale assuma direttamente le indagini sul duplice omicidio di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, avvenuto a Policoro nel 1988.
L’istanza segue la singolare decisione della Procura Generale della Repubblica di Potenza di rimettere alla Procura della Repubblica di Matera la richiesta di avocazione delle indagini presentata dalla difesa, nonostante la legge attribuisca in via esclusiva al Procuratore Generale il potere di disporre l’avocazione nei casi di inerzia o di ingiustificato ritardo del Pubblico Ministero (art. 412 c.p.p.).
La Procura della Repubblica di Matera, ricevuta la trasmissione dell’atto, ha quindi rigettato la richiesta interpretandola come istanza di riapertura delle indagini, travisando la natura giuridica della domanda e pronunciandosi su una materia che non rientra nelle proprie competenze.
È un atto che contestiamo, perché la Procura Generale della Repubblica di Potenza non avrebbe dovuto trasmettere l’istanza proprio all’Ufficio censurato per la inerzia di fatto, dovendo invece assumere una decisione che la legge le riserva in via esclusiva. Così si priva la parte offesa del controllo gerarchico previsto dall’Ordinamento e si nega quella garanzia di legalità che il legislatore ha voluto assicurare.
Nell’istanza si richiama espressamente la giurisprudenza della Corte di Cassazione, secondo cui <<il Procuratore Generale di Potenza non può delegare né rimettere alla Procura della Repubblica istanze di avocazione, poiché l’art. 412 c.p.p. attribuisce tale potere esclusivamente al suo ufficio in posizione gerarchica sovraordinata».
L’Avv. Fiumefreddo ha quindi chiesto che la Procura Generale della Repubblica di Potenza revochi la trasmissione dell’atto e decida direttamente sull’avocazione, valutando il comportamento della Procura di Matera come manifestazione di inerzia attesa la apoditticità della motivazione con cui di volta in volta nega la riapertura delle indagini, con il ricorso a clausole di stile che giustificano l’assunzione diretta delle indagini da parte dell’Ufficio sovraordinato.
Intanto, si procederà anche a ricorrere in Cassazione l’atto di trasmissione dell’istanza da Potenza a Matera in quanto ritenuto abnorme.
Dopo trentasette anni, la famiglia Orioli ha diritto a una valutazione seria e non meramente formale delle nuove prove e delle richieste di approfondimento medico-legale. Non si può continuare a negare le evidenze che impongono di riesaminare il caso”.



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