LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 10.12.17
Il Comune di Policoro istituirà ufficialmente la
“Giornata del ricordo” sui delitti irrisolti che riguardano suoi
concittadini. Il sindaco Enrico Mascia (centrosinistra) ha fatto sua
la proposta del gruppo politico Policoro futura, tramite Gianni
D'Alessandro ed il consigliere comunale Gianni Di Pierri. Al centro
dell'evento il caso dei “fidanzatini” Luca Orioli e Marirosa
Andreotta, rinvenuti senza vita nella casa di lei in circostanze
oggetto di depistaggi e false perizie; gli omicidi senza colpevoli di
Vincenzo De Mare e Mario Milione; il suicidio “sospetto” del
carabiniere Giuseppe Passarelli. Ma ecco Mascia: “Sono d'accordo
con D'Alessandro e Di Pierri. La comunità non deve dimenticare
queste “macchie” che riguardano tutta la città. Macchie da
lavare al più presto anche se sono passati tantissimi anni. Sono
sicuro che le forze dell'ordine sono sempre impegnate su questi
tragici fatti di cronaca nera”. Si potrebbe istituire la
manifestazione il 23 marzo, ricorrenza, e nel 2018 sarà il
trentennale, del rinvenimento dei corpi di Luca e Marirosa? “Si. Mi
hanno proposto anche di invitare Olimpia Fuina, la madre di Luca, e
sono d'accordo anche su questo: dare voce a questa mamma qui dove si
è verificata la vicenda e dove lei ha vissuto con la famiglia per
tanto tempo”. Olimpia ha ricevuto cittadinanze onorarie in due
Comuni del Piemonte, nel 2016 ad Alpignano (TO) e nel 2017 a
Caselette (TO), e la città di Massafra ha intitolato a Luca il suo
sportello sociale. Si può pensare ad una cittadina onoraria per lei
anche da parte di Policoro? Mascia: “Su questo aspetterei un punto
fermo in indagini che si trascinano da decenni. Quando avremo
maggiore chiarezza sull'accaduto si potrà pensare anche a questo”.
Sin qui il primo cittadino del centro jonico consapevole delle ferite
che tali “cold case” hanno inferto nella sua comunità. Tra gli
invitati alla “Giornata del ricordo” ci saranno, oltre ai
familiari di Luca e Marirosa, i figli di De Mare, ucciso con due
colpi di fucile il 26 luglio 1993 mentre arava un suo fondo a
Scanzano Jonico ma con residenza e famiglia a Policoro; i parenti di
Mario Milione, bruciato vivo nella sua auto nelle campagne di Ginosa
(TA) tra il 16 ed il 19 ottobre del 2004 ma anche lui nato e vissuto
nel centro jonico; i genitori di Giuseppe Passarelli, un giovane
carabiniere nato nel comune del Metapontino vittima di un suicidio
dai tantissimi lati oscuri avvenuto il 24 marzo 1997 nella caserma
dei carabinieri di Cassano allo Jonio (CS).
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