LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.12.17
IL CAPANNONE EX MAGNOX, NEL SITO ENEA, OGGI ADIBITO AD UFFICI |
ROTONDELLA
– “Focus” sui “misteri” dell'impianto atomico dismesso
Magnox, ubicato nell'area Enea della Trisaia. Una struttura venuta
alla ribalta dopo che è stato scoperto l'inquinamento da cromo
esavalente (sostanza tossica, mutagena e cancerogena) e trielina
della falda idrica sottostante nell'ambito dei controlli per la messa
in sicurezza dell'Itrec, l'altro impianto atomico dismesso dell'area
Sogin, distante 200 metri dal primo, il 4 giugno 2015. Secondo Marco
Citterio, della
Direzione centrale infrastrutture di Enea, “la responsabilità
dell'inquinamento è per il 99% di Magnox, attivo fino al 1988.
Produceva barre di combustibile nucleare su scala industriale per le
centrali italiane. Cromo esavalente e trielina facevano parte del suo
ciclo produttivo”. Già. Tanti gli interrogativi, a questo punto,
su Magnox, avviato nel 1960 e chiuso nel 1988. Perchè è stato
realizzato su suolo oggi Enea e non su quello Itrec, dedito al
nucleare? Quante tonnellate di barre ha prodotto? Dove sono finiti i
suoi macchinari visto che oggi il capannone che li conteneva è
destinato ad uffici? Che fine ha fatto la società Combustibili
nucleari che ne deteneva la proprietà dopo passaggi con società
anche inglesi? E perchè non sono stati rimossi anche il serbatoio e
la tubatura? Cosa contengono queste due strutture considerate rifiuti
nucleari ma in bella evidenza tanto che abbiamo potuto avvicinarci e
fotografarli? Domande scaturite nell'opinione pubblica preoccupata
dalla possibile migrazione degli inquinanti nella falda esterna alla
Trisaia e dalle possibili ripercussioni su ambiente e salute umana.
Domande “girate” allo stesso Citterio. Ecco le sue risposte:
“Magnox è stato realizzato su suolo Enea, allora Cnen, perchè il
nucleare era l'attività di tutta la Trisaia. Attività diversa da
quella odierna. E l'area Itrec era già intasata di suo dal settore.
Sulla quantità di barre prodotta non posso essere al momento
preciso. Ma tutto il combustibile nucleare della centrale di Latina è
stato prodotto qui. I macchinari dell'impianto furono smontati e
trattati come rifiuti radioattivi e sono custoditi in Itrec. Enea,
intanto, si è attivata per risalire alla storia della Combustibili
nucleari, andata in liquidazione. Se risulterà al 100% che la
responsabilità dell'inquinamento è di Magnox, noi, parte lesa, ci
rifaremo delle spese del disinquinamento. Non sappiamo perchè non
furono rimossi anche serbatoio e tubature. Ma abbiamo esaminato il
liquido che contengono e se presentavano radioattività. Il contenuto
non è contaminato da cromo esavalente e trielina e non c'è
radioattività. Per noi l'inquinamento è storico, nel senso che si è
verificato nel periodo di funzionamento dell'impianto anche se è
stato accertato solo nel corso delle analisi dell'acqua di falda, nel
giugno 2015”.
STIGLIANI (SCANZIAMO LE SCORIE): “TRISAIA DI
ROTONDELLA, SUBITO BONIFICA E MASSIMA ATTENZIONE FINO AL
COMPLETAMENTO DELLO SMANTELLAMENTO”
ROTONDELLA
- “Le
attenzioni di questi giorni sulle attività nucleari della Trisaia
devono essere mantenute fino al completamento dello smantellamento di
tutto l'impianto Itrec. Ed è necessario procedere con urgenza alla
bonifica dell'area rimuovendone la contaminazione chimica”. Lo ha
dichiarato Pasquale Stigliani, portavoce dell'associazione
antinucleare ScanZiamo le Scorie, aggiungendo che “sulle attività
della Sogin (la società pubblica incaricata dal Governo della messa
in sicurezza dell'ex nucleare italiano, ndr) deve essere tenuto un
faro sempre acceso. Non perdiamo altro tempo perchè corriamo il
rischio di compromettere gravemente salute, economia agricola e
turistica del territorio”. Stigliani ha concluso chiedendo “di
ripristinare un monitoraggio indipendente sul sito Enea-Sogin”.
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