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domenica 10 dicembre 2017

OMICIDIO VINCENZO DE MARE. TRAFFICO DI RIFIUTI E DEPISTAGGI POI ARCHIVIAZIONE

VINCENZO DE MARE IN UN ARTICOLO SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10.12.17

Il 26 luglio del 1993 faceva molto caldo a Scanzano Jonico. Vincenzo De Mare, autotrasportatore della Latte rugiada spa e possessore di un podere dell’ex Ente riforma, pur vivendo con la famiglia a Policoro, stava arando con un trattore la parte più nascosta del fondo. L’omicida, secondo la ricostruzione dei carabinieri, era nascosto dietro un albero, fucile da caccia imbracciato, e gli si parò all’improvviso davanti. Esplose due colpi che colpirono De Mare in pieno. Solo attorno alle 23, la moglie Nicolina Di Nuzzo, deceduta il 14 aprile 2007 senza aver conosciuto il volto del killer del marito, rinvenne Vincenzo cadavere dopo aver bussato a porte rimaste chiuse. L'uomo era immobile sul suo trattore. Alle 2 della notte la rimozione della salma. Ed anche nelle indagini su questo ennesimo delitto irrisolto furono tante le lacune investigative, i depistaggi, i personaggi omertosi. Indagarono per primi i carabinieri di Policoro. Un pensionato fu accusato dell’omicidio. Movente? Dissidi sui confini dei poderi. Ma l’uomo fu scagionato e rimesso in libertà. Il fascicolo passò alla Polizia di Scanzano. L’ispettore Franco Ciminelli indagò sul lavoro della vittima. La pista dei traffici illeciti dei rifiuti tossici finì in un’informativa che arrivò al pm Vincenzo Autera con forte ritardo. Ciminelli, nel 1995, fu trasferito. Ed un suo superiore, Pietro Ostuni, fu sottoposto a procedimento giudiziario. Tuttavia, fu archiviazione. Il caso, però, fu riaperto dalla Direzione distrettuale antimafia nel 2005. Nell’ex centrale della latte Rugiada spa furono rinvenuti bidoni con sostanze chimiche. Il 26 aprile 2007 la notizia che cinque persone erano state iscritte nel registro degli indagati. Ma fu nuova archiviazione. Poi, l'accusa di false dichiarazioni al pubblico ministero contro un agricoltore di Scanzano Jonico condannato in primo grado ma con reato prescritto in appello.

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