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mercoledì 20 dicembre 2017

POLICORO. MAXI TRUFFA SCOPERTA DALLA FINANZA, DENUNCIATI 113 BRACCIANTI AGRICOLI. OLTRE 400MILA EURO IL RAGGIRO DI UN'AZIENDA AGRICOLA

FIAMME GIALLE AL LAVORO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 20.12.17


POLICORO – I furbetti delle truffe all'Inps non demordono. Anzi, si moltiplicano. L'ennesima maxi truffa ai danni dell'Istituto nazionale della previdenza sociale è stata scoperta dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Matera. Oltre 400mila euro il “valore commerciale” del raggiro organizzato dal titolare di una azienda agricola con sede nella fascia jonica lucana e da una sua collaboratrice. Entrambi sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Matera. Con loro sono stati anche denunciati i 113 falsi braccianti agricoli protagonisti della vicenda. L’attività investigativa portata avanti dai militari della Guardia di Finanza ha portato alla luce l'attività dell’azienda del settore primario che, con artifici e raggiri consistiti nell’omettere di comunicare la cessata disponibilità di terreni e nel segnalare, nelle previste denunce trimestrali, fittizie assunzioni e giornate lavorative, ha indotto in errore l’Inps facendo conseguire ai falsi lavoratori indennità di disoccupazione non dovute erogate a seguito della fraudolenta presentazione di domande presso le sedi dell’ente di previdenza. I finanzieri hanno individuato oltre diciannovemila giornate lavorative fittizie e indebite erogazioni di prestazioni assistenziali per oltre 400mila euro. A totale dispregio della normativa sul lavoro, tra l'altro, l’impresa in questione si è avvalsa di 11 lavoratori irregolari in nero per i quali ha dolosamente omesso di indicare le date di occupazione consentendo loro di beneficiare di prestazioni assistenziali non dovute per il superamento del numero di giornate previste. L'operazione condotta dalle Fiamme gialle di Matera ha fatto il paio con l'altra similare scoperta all'inizio dello scorso mese di novembre dalla Guardia di finanza di Montegiordano (CS). Anche in quel caso l'azienda agricola interessata, inesistente ma operante “sulla carta”, era ubicata nel Metapontino ed era stata capace di assumere, fittiziamente, nel 2014 ben 160 braccianti agricoli a tempo determinato. Il tutto per frodare l'Inps per oltre 110mila euro.

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