Visualizzazioni totali

lunedì 16 novembre 2020

CARO LORENZO, FIGLIO MIO...

LORENZO-KAKINO A 18 MESI (FOTO DALLA LETTERA DI VINCENZO LANDI SUL GRUPPO FACEBOOK "AUTISMO IN MOVIMENTO BASILICATA")

STRUGGENTE LETTERA APERTA SUL GRUPPO FACEBOOK "AUTISMO IN MOVIMENTO BASILICATA" DI VINCENZO LANDI, PADRE DEL SUO KAKINO-LORENZO, 14 ANNI, AUTISTICO. “UN PUGNO NELLO STOMACO È LEGGERE QUESTA LETTERA! MA QUANTO AMORE È COMPRENSIONE RIEMPIONO LE RIGHE TANTO DA FARTI DIMENTICARE QUESTA "MALATTIA DEL CAZZO". TU E ANNA SIETE GENITORI ADORABILI E NON SMETTETE DI SOGNARE PERCHÉ IL “VILLAGGIO DELLA FELICITÀ” PUÒ DIVENTARE REALTÀ SE TUTTI LO VOGLIAMO”. QUESTO IL COMMENTO DI VITTORIA FALCONE, UNA VITA NELLE SCUOLE COME INSEGNATE DI SOSTEGNO ED ORA PENSIONATA, ANCHE SE SOSTIENE LA MADRE, MALATA DI ALZHEIMER

LA LETTERA INTEGRALE DI VINCENZO LANDI

CARO LORENZO, FIGLIO MIO...

Caro Lorenzo figlio mio, so che non potrai mai leggere o comprendere questa lettera, ma la rivolgo comunque a te che hai così pervaso e stravolto la mia vita e della nostra famiglia, non ho idea di quanto il mondo che ti circonda abbia acquisito consapevolezza rispetto alla tua disabilità. Alcuni dicono che il mondo dell'autismo sia meraviglioso, io non ci trovo nulla di meraviglioso e soprattutto è assurdo definire l'autismo, l'unica definizione che a me sembra quella più verosimile l'ha data tuo cugino Angioletto che a sei anni voleva da noi sapere cosa fosse l'autismo e lui dopo una serie di spiegazioni disse"Zia ma è proprio una malattia del cazzo". Io in aggiunta posso scrivere dei tuoi comportamenti e di come influenzano la nostra famiglia di più non sono capace.

 Non trovo nulla di meraviglioso nel fatto che dormi poco e spesso ti svegli nel cuore della notte gridando, alcune volte dopo che ti abbiamo cambiato gli indumenti e il letto fradici delle tue urine e feci, riprendi a dormire, (il pannolone non lo sopporti e te ne disfi subito), altre volte come questa notte, ti alzi alle due del mattino e per te la giornata è iniziata: nessuno può impedirti di viverla, anche se il resto della famiglia vorrebbe restare a letto a dormire, spesso trovi rilassante una passeggiata in macchina, ormai i carabinieri riconoscono la nostra auto con tre figure di cui due ombre.Ci siamo talmente tanto abituati ai tuoi ritmi che, quando raramente ti svegli dopo otto ore, veniamo a controllare se stai bene e se respiri ancora. 

Così inizia una giornata lunga e interminabile con mamma e papà che provano a seguirti, prevenire le tue crisi spesso smorzate con un analgesico perché hai dolori che non riesci a sopportare, poco prima di queste tue aggressioni improvvise, tua madre nota uno sguardo che lei chiama da "killer"e riesce a prevenirli, dopo queste botte con pizzichi pugni, piangi sconsolato e spesso ti imitiamo, per poi ricominciare questo ciclo che è un po' come una giostra di emozioni, che ci stanca e lascia ansia o meglio angoscia per il futuro con una domanda, chi potrà mai sopportare un simile calvario dopo di noi?, sento qualcuno che si consola pensando che gli altri figli normali possano gestire un tale peso, per me no, non riesco a tollerare questo pensiero, tua sorella non deve annullarsi diventare autistica anche lei per seguire Te. E penso che un anno fa di questi tempi prima del lockdown non avevi tutte queste crisi di cui una la più grave ha quasi portato mamma sulla sedia a rotelle... No no la schizzofrenia ti ha preso ancora prima un evento che ho rimosso perché posso accettare che tu faccia a noi del male, ma non ad un bambino bravo e gentile come Luigi a cui gli hai fratturato un braccio...

 Ancora adesso non riesco a non piangere al ricordo, sarà la depressione che mi attanaglia o il fatto che non potrai avere una vita sociale o entrambe. La schizzofrenia ti ha incomnciato a prendere lentamente due anni fa, e ciò mi riapre il ricordo-ferita di quando è stato l'autismo a prenderti lentamente a due anni, e mi ricordo l'ultima tua foto senza autismo con una maglietta da calcio del milan numero 8 di Kaka' e io ti chiamavo kakino e immaginavo che entrambi avremmo tifato la nostra squadra davanti alla tv o addirittura allo stadio, adesso sogno solo che tu sia tranquillo e felice. 

Naturalmente, non hai nessuna autonomia, quindi ci organizziamo per poterti consentire di frequentare, la scuola, (quando c'è) per darti da mangiare, per cambiarti il pannolino, per lavarti e farti giocare. Tutto dev'essere fatto seguendo i tuoi ritmi e le tue abitudini. Non hai amici della tua età, nessuno vuole giocare con te.Gli unici tuoi amici sono mamma e papà che se anche stanchi giocano con te anche se tra un bacio e l'altro ci mozzichi o ci sputi. 

Combattiamo ogni giorno come leoni, per raggiungere quelle piccole autonomie che ti consentono di essere leggermente più indipendente, come ad esempio andare da solo in bagno e non farsela addosso. Pochi sanno che i luoghi deputati alla tua educazione, al tuo inserimento nella società civile, sono proprio quelli da cui i tuoi genitori devono tutelarti, perché spesso per loro tu sei semplicemente un "lavoro" da svolgere.

 Hai 14 anni quando compirai 18 anni a differenza degli altri non rappresenterà un traguardo e il punto di partenza per l'affermazione della propria autonomia. Per te, invece, segnerà la sparizione quasi totale dal mondo civile, una morte sociale, in giro non si vedono tanti ragazzi autistici che lavorano, escono, frequentano gente, quelli che conosco sono relegati in casa. Mamma adesso si sta impegnando in questa associazione e dice che non vede più negli occhi dei genitori la solitudine e la disperazione per l'assenza di un qualsiasi futuro, che vuole realizzare il sogno del villaggio della felicità un nome certo che fa sognare noi genitori, e capisco l'importanza di un sogno, perché è dai sogni che nascono i progetti per il tuo futuro sereno.

Dal tuo Papà, Con tanto amore per il mio Per sempre Kakino.

Vincenzo Landi Papa' di Lorenzo 

1 commento:

  1. Emozionante, struggente e non solo…
    La lettera fonda insieme: Amore e disagio per un figlio di difficile gestione.
    Io dall’esterno la situazione la vivo con grande preoccupazione che , non è la stessa cosa che vive tutta la famiglia di Lorenzo.
    In questa lettera l’amore è determinante, la quale supera ogni ostacolo pur di fare vivere a Lorenzo la sua vita.
    Mi domando, cosa posso fare io per il mondo degli autistici?
    Decisamente sarò sempre presente in prima fila nelle battaglie verso le Istituzioni per aprire strutture specializzate per fare vivere nel migliore modo la vita alle persone con gravi problemi di salute.
    Un abbraccio fraterno ad Anna a Vincenzo e a Lorenzo. Mario Vitale

    RispondiElimina