NE HA DATO NOTIZIA IL SINDACO DI BERNALDA (COMUNE CAPOFILA), DOMENICO
RAFFAELE TATARANNO: “ABBIAMO SCELTO DI SIGLARE LA CONVENZIONE A SCANZANO PER
DARE MASSIMA VISIBILITÀ ALLA COMUNITÀ IONICA CHE NEGLI ULTIMI ANNI HA DOVUTO
AFFRONTARE TANTI SACRIFICI”. MA QUALI INTERVENTI FINANZIA IL BANDO IN
QUESTIONE? DI SEGUITO LA NOTIZIA E LA RISPOSTA ALLA PRECEDENTE DOMANDA
DA SX. IL SINDACO DI BERNALDA, DOMENICO RAFFAELE TATARANNO; LA COMMISSARIA DI SCANZANO JONICO, ROSALIA ERMELINDA CAMERINI; IL SINDACO DI CRACO, VINCENZO LACOPETA |
FONTE: DOMENICO RAFFAELE TATARANNO FACEBOOK
Ho firmato oggi la convenzione per partecipare al bando di rigenerazione urbana finanziato dall’ultima legge di bilancio che vede Bernalda, comune capofila, insieme ai comuni di Craco e Scanzano Jonico.
Il bando, in piena ottica di cooperazione territoriale, mira alla rigenerazione e alla riqualificazione urbana al fine di restituire alle comunità spazi pubblici importanti per l’intero tessuto sociale e quota un importo massimo di ben 5 milioni di euro.
Abbiamo scelto intenzionalmente di siglare la convenzione a Scanzano per dare massima visibilità alla comunità ionica che negli ultimi anni ha purtroppo dovuto affrontare tanti sacrifici.
Stiamo lavorando per voi!
FONTE: EDILPORTALE.COM
QUALI INTERVENTI POSSONO ESSERE FINANZIATI CON IL BANDO DI RIGENERAZIONE URBANA?
Le
richieste di contributo devono riguardare singole opere pubbliche o
insiemi coordinati di interventi pubblici relativi a:
- manutenzione per riuso e rifunzionalizzazione di aree e di strutture
edilizie pubbliche;
- miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e
ambientale;
- mobilità sostenibile.
Il Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle
Finanze, assegnerà i contributi ai Comuni entro il 30 giugno 2022.
Qualora l’entità delle richieste pervenute superi l’ammontare delle risorse
disponibili, la graduatoria sarà compilata sulla base dell’indice di
vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) (nel caso di forme associate sarà
calcolata la media semplice dell’IVSM) e assicurando che le risorse siano
destinate alle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia,
Sicilia e Sardegna in misura almeno proporzionale alla popolazione
residente, al fine di ridurre i divari territoriali esistenti in materia di
investimento pubblico.
I Comuni beneficiari dei contributi dovranno, pena la revoca, affidare i
lavori entro 15 mesi per le opere fino a 2.500.000 euro ed entro 20
mesi per le opere oltre 2.500.000 euro.
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