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giovedì 28 aprile 2022

SCANZANO JONICO. CITTA’ DELLA PACE: ORA BASTA! SI DECIDA COSA FARNE SENZA PERDERE ALTRO TEMPO. IL CONSIGLIERE REGIONALE PASQUALE CARIELLO ESCA ALLO SCOPERTO

ENNESIMO APPELLO AL COMPLETAMENTO DELLA STRUTTURA. QUESTA VOLTA SONO STATI CGIL, CISL E UIL, DI MATERA A CHIEDERE AL PRESIDENTE DELLA REGIONE, VITO BARDI, DI “SBLOCCARE SUBITO IL PROGETTO. NO AL TENTATIVO DI SPOSTARE SU ALTRO SITO IL FINANZIAMENTO DEL PON LEGALITÀ. IL RISCHIO E’ PERDERE 2 MILIONI DI EURO”. COSA PENSA DI QUESTO APPELLO IL CONSIGLIERE CARIELLO, RESIDENTE A QUALCHE CHILOMETRO DAL CANTIERE ABBANDONATO DA ANNI? PERCHÉ È RIMASTO IN SILENZIO SULL’ARGOMENTO ANCHE DOPO LE DECINE DI INTERVENTI COME QUELLO ODIERNO? PRONTO AD ARGOMENTARE DALLA LAMPADINA FULMINATA ALLA PULIZIA DELLE CUNETTE SU QUESTO ARGOMENTO STA ZITTO? INVEROSIMILE. DI SEGUITO, CON L’APPELLO DI CGIL, CISL E UIL DI MATERA, PUBBLICHIAMO ALTRE NOSTRE RIFLESSIONI E DOMANDE A CARIELLO. SEMPRE DISPONIBILI A RACCOGLIERE, COME GLI ABBIAMO, DEL RESTO, GIÀ PREANNUNCIATO, SUE DICHIARAZIONI SULL’ARGOMENTO

SCANZANO JONICO. IL CANTIERE ABBANDONATO DELLA CITTA' DELLA PACE

L’APPELLO DI CGIL, CISL E UIL

CENTRO ACCOGLIENZA CITTÀ DELLA PACE A SCANZANO JONICO, APPELLO DI CGIL, CISL E UIL MATERA A GOVERNO BARDI: “SBLOCCARE SUBITO IL PROGETTO. NO AL TENTATIVO DI SPOSTARE SU ALTRO SITO IL FINANZIAMENTO DEL PON LEGALITÀ”.  

Siamo in presenza di scelte riconducibili a interessi di privati. Gli organi competenti facciano fino in fondo la propria parte per garantire trasparenza e legalità”.
“Apprendiamo del tentativo di spostare il finanziamento del Pon Legalità per il completamento della Città della Pace di Scanzano Jonico a un altro sito di Bernalda, già scartato a suo tempo dalla Regione e dall’Asia. Non si comprendono le ragioni politiche e amministrative di una iniziativa del genere. Il rischio è di perdere il finanziamento a favore del completamento della struttura, 2 milioni di euro del Pon Legalità, per interessi estranei alla pubblica amministrazione, ignorando totalmente la necessità di misure necessarie a fronteggiare l’accoglienza nell’area Metapontina con il continuo arrivo di braccianti stagionali”. È quanto affermano i segretari di Cgil – Cisl e Uil della Provincia di Matera.

“Ormai siamo in presenza non più di scelte politiche, ma di scelte e aspetti riconducibili a interessi privati di qualche rappresentante istituzionale. È giunto il tempo che gli organi competenti facciano fino in fondo la propria parte per garantire trasparenza e legalità.

Sarebbe veramente un paradosso se le risorse del Pon legalità fossero orientate per tutt’altri fini.

Ignorando del tutto, tra le tante cose, che la Città della Pace di Scanzano è un progetto voluto da due personalità premio Nobel per la pace, la cui Fondazione opera costantemente sul territorio lucano – e non solo – a sostegno dei più deboli, accogliendo numerosi rifugiati. È ora più che mai fondamentale stringere i tempi per il completamento, soprattutto in un momento come quello che l’Europa sta attraversando. Con migliaia di persone ancora una volta in fuga dalla guerra, è più che mai inaccettabile che un progetto su cui sono state già impiegate ingenti risorse non giunga a completamento, rischiando di vanificare tutto quanto già fatto e quanto si potrebbe realizzare in termini di possibilità di offrire una sistemazione dignitosa ai lavoratori stagionali.

La Regione approvi la delibera di giunta necessaria, ferma da due anni. L’abbandono definitivo del progetto rappresenterebbe l’ennesimo spreco di risorse pubbliche e la rinuncia definitiva a un’idea di accoglienza che, oggi più che mai, non può essere abbandonata”.

I SEGRETARI PROVINCIALI EUSTACHIO NICOLETTI, GIUSEPPE BOLLETTINI E BRUNO DI CUIA

 

E QUESTE LE ALTRE NOSTRE RIFLESSIONI E ALTRE DOMANDE AL CAPOGRUPPO IN CONSIGLIO REGIONALE DELLA LEGA, PASQUALE CARIELLO

Perche proprio a lui? Perché è notorio che, sinora, è stato lui il massimo oppositore del progetto che intende trasformare La citta’ della pace di Terzo Cavone da accoglienza ai bambini vittima dei conflitti ai lavoratori stagionali. Ma ora, dopo i tanti appelli a completare la struttura utilizzando i fondi già stanziati dal Governo nazionale, gli chiediamo: ci sono differenze per lui tra i rifugiati di pelle nera divenuti braccianti agricoli, allevatori, camerieri e i rifugiati ucraini? E se ancora si oppone alla delibera regionale pronta da 2 anni cosa intende fare di quel “mausoleo”? Sappia che se quel cantiere rimarrà bloccato, trasformandosi in una cattedrale nel deserto, la colpa sarà solo e soltanto del suo leghismo d’anteguerra in Ucraina considerato che il conflitto in quella nazione martoriata e la mancanza di manodopera in molti settori dell’economia italiana, e lucana, hanno “addolcito” anche il suo capo e leader maximo Matteo Salvini.  

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