L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE COSIMO LATRONICO: “CRONOPROGRAMMA SOGIN SPA DA
RISPETTARE. NO A DEPOSITO SCORIE IN BASILICATA”. SINDACI ED ASSOCIAZIONI
ECOLOGISTE: “PIU’ TRASPARENZA. E SI RISOLVA L’INQUINAMENTO CHIMICO DEL
SOTTOSUOLO”. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
|
L'ASSESSORE COSIMO LATRONICO, IL QUARTO DA SX (FOTO TGR BASILICATA)
|
|
GIANLUCA PALAZZO, SINDACO DI ROTONDELLA (FOTO TGR BASILICATA)
|
|
GIORGIO SANTORIELLO, COVA CONTRO (FOTO TGR BASILICATA)
|
|
LE 64 BARRE DI ELK RIVER NELLA PISCINA DELL'ITREC
|
POTENZA – Non si riuniva da circa 5 anni. Perciò il “Tavolo della
trasparenza sul nucleare” tenutosi oggi, in sede di Regione Basilicata, convocato
dall’assessore all’ambiente Cosimo Latronico, era molto atteso. Occorreva fare
il punto su come procede il decommissioning, vale a dire lo smantellamento del
sito radioattivo Itrec della Trisaia, in territorio di Rotondella. Attività in
corso ormai da anni da parte della società di Stato Sogin. E proprio per la spa
di proprietà del ministero del tesoro ha relazionato il direttore degli
impianti, Vincenzo Stigliano, che ha indicato nel 2025 l’anno del riporto a “prato
verde” della attuale area Itrec. “Intanto – ha dato Stigliano – è stata
ultimata la bonifica della fossa irreversibile, un monolite in cemento armato
contenente rifiuti radioattivi, ed ora si sta lavorando per lo stoccaggio a
secco del combustibile contenuto nella piscina del centro”. Combustibile, lo
ricordiamo, che ha bisogno di essere continuamente raffreddato da acqua. Nella
struttura, infatti, sono custodite le famose 64 barre provenienti dalla
centrale statunitense di Elk River (Minnesota) che mai gli Usa hanno voluto
riprendersi. “Tali barre, pertanto - ha concluso Stigliano - a ciclo ultimato,
saranno racchiuse in appositi cask, espressamente progettati, trasportabili per
cielo, terra e mare, sino al Deposito unico nazionale delle scorie nucleari”.
Quando, ovvio, questo Deposito ci sarà. A proposito i sindaci, gli esponenti
delle associazioni ambientaliste presenti e lo stesso assessore Latronico hanno
assicurato che la Basilicata non sarà la sede ultima del cimitero atomico d’Italia.
Giorgio Santoriello, dell’associazione Cova Contro, ha, tuttavia, puntato l’indice
contro l’inquinamento chimico del sottosuolo dell’area Sogin-Enea da cromo esavalente
individuato anni fa. “Inquinamento – ha detto l’esponente ecologista – di cui,
ancora, Sogin ed Enea non sono riusciti a trovare la fonte”. E Gianluca
Palazzo, sindaco di Rotondella, ha chiesto più trasparenza a Sogin anche
attraverso confronti periodici cone le comun itè locali. Ricordiamo che i cosiddetti
Comuni nuclearizzati della Basilicata, vale a dire quelli coinvolti dalla presenza
ingombrante delle scorie dell’Itrec, sono, oltre Rotondella, Nova Siri,
Policoro e Tursi. Anche la Provincia di Matera ha diritto ad un risarcimento
annuale poichè ospita nel suo territorio il centro radioattivo di Basilicata.
Nessun commento:
Posta un commento