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martedì 17 gennaio 2023

BASILICATA. GARAGUSO. ALLA RICERCA DEL CIMITERO DELLE ECOMAFIE. RIPRENDE LA CACCIA AI RIFIUTI PERICOLOSI (TOSSICI? NUCLEARI?) CHE SAREBBERO STATI INTERRATI A CONTRADA PARATA

DAL 4 OTTOBRE SCORSO LA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA COORDINA GLI SCAVI. DA OGGI LAVORERÀ UNA TRIVELLA. MA COSA È STATO TROVATO SINORA? QUALI INDIZI SPINGONO A CONTINUARE A SCAVARE? COSA SI CERCA? URGONO INFORMAZIONI PER L’OPINIONE PUBBLICA. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE

 

 


LE FOTO SONO TRATTE DA BUONGIORNO REGIONE, EDIZIONE BASILICATA, 17.1.2023 

GARAGUSO – Riprenderanno oggi, nel consueto riserbo da parte di inquirenti e investigatori, le ricerche di possibili rifiuti (tossici? Nucleari?) che potrebbero essere stati interrati clandestinamente in contrada Parata. Insomma, è sempre caccia a quel “cimitero” delle ecomafie che si sta cercando da anni in Basilicata. Della ripresa delle attività nella vecchia cava di argilla abbandonata del iccolo centro del Materano ha dato notizia stamane Buongiorno Regione, edizione Basilicata, mostrando anche le immagini della predisposizione della “base” per il montaggio di una trivella. Già. Sempre nel segreto più totale, quasi militare, dal 4 ottobre scorso, l’Esercito italiano, con uomini e mezzi del Genio; carabinieri forestali; Vigili del fuoco, con un Laboratorio mobile NR, attrezzato, cioè, per le analisi delle matrici di tipo nucleare e radiologiche; hanno lavorato attorno nell’area diventata off limits a giornalisti, ambientalisti, telecamere, e, persino, amministratori locali. Ma cosa è stato trovato con le precedenti ricerche? Quali indizi spingono ancora a scavare nelle viscere della terra? Cosa si sta cercando? Perché proprio a Garaguso? Nessuna risposta, sinora, da parte di nessuno. Né della Direzione distrettuale antimafia della Basilicata, che coordina l’inchiesta con il pubblico ministero Vincenzo Montemurro, né degli investigatori. Nessuno informa nessuno. Neanche al Comune arrivano notizie. E, quindi, il municipio non può neanche interloquire sull’argomento con i propri cittadini. Ed il portavoce dell’associazione Cova Contro, Giorgio Santoriello, che aveva scritto alcuni post sulla sua pagina Facebook dopo essere stato in “visita” al cantiere, fu, addirittura, multato per aver sostato in prossimità di una curva e, quindi, per intralcio al… traffico. Su una strada a circolazione zero. Allo stesso Santoriello, poi, fu chiesto di non riprendere più i lavori o di scattare fotografie. E l’esponente di Cova Contro dovette recepire la consegna. Da parte nostra abbiamo tentato di avere notizie da fonti istituzionali ma niente. E, dopo una intervista sulla vicenda al sindaco Franco Auletta, il 16 ottobre scorso, leggibile cliccando sul link https://filippomele.blogspot.com/2022/10/garaguso-lesercito-i-carabinieri.html, più nulla.

Da oggi si sa solo che a contrada Parata si scaverà ancora. Con una trivella. E torna la domanda: perché l’area è diventata off limits per tutti, stampa compresa? Dove è andato a finire il diritto dell’opinione pubblica ad essere informata? Allora? Urgono informazioni da parte della Procura distrettuale o di chi sta effettuando praticamente le indagini da diramare ad una opinione pubblica che ha diritto ad avere notizie su quanto sta avvenendo (e avverrà) a Garaguso.

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