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domenica 16 ottobre 2022

GARAGUSO. L’ESERCITO, I CARABINIERI FORESTALI E I VIGILI DEL FUOCO A CACCIA DI RIFIUTI TOSSICI O NUCLEARI IN CONTRADA PARATA. NOSTRA INTERVISTA AL SINDACO FRANCO AULETTA

 “PER ORA, SOLO UNA MAREA DI GOMME USATE D’AUTO E CAMION. MA SI CERCANO RIFIUTI MOLTO PIÙ PERICOLOSI. I CITTADINI, TUTTAVIA, VOGLIONO SAPERE. IO MI FARÒ CARICO DI PARLARE CON CHI STA CONDUCENDO LO SCAVO”. MA COME SI È ARRIVATI A GARAGUSO? E C’È UN LEGAME CON LA TERRA DEI FUOCHI DELLA CAMPANIA? DIM SEGUITO LE RISPOSTE DI AULETTA NELL’INTERVISTA COMPLETA 

IL SINDACO DI GARAGUSO, FRANCO AULETTA (FOTO TRATTA DAL SITO DEL COMUNE)

GARAGUSO. CONTRADA PARATA (FOTO DA TGR BASILICATA 12 OTTOBRE 2022)

GARAGUSO. L'AREA SEQUESTRATA DEGLI SCAVI (FOTO GIORGIO SANTORIELLO FACEBOOK)

GARAGUSO. CONTRADA PARATA. IL LABORATORIO MOBILE NR DEI VIGILI DEL FUOCO (FOTO DA TG3 BASILICATA 12 OTTOBRE 2022)

GARAGUSOUn grande spiegamento di forze come mai visto da queste parti, Esercito, Carabinieri forestali, Vigili del fuoco con un laboratorio mobile per gli accertamenti nucleari e radiologici, sta scavando dal 4 ottobre scorso in contrada Parata. Cosa sta succedendo nel piccolo centro del Materano ora focus di una inchiesta che potrebbe avere sviluppi clamorosi della Direzione distrettuale antimafia (Dda)? Abbiamo posto la domanda al sindaco Franco Auletta nell’ambito dell’intervista che il primo cittadino ci ha rilasciato. Questa la sua risposta al nostro primo quesito.

“Posso dire che ieri, anche se informalmente, mi sono sentito coi carabinieri di Garaguso che mi hanno riferito del rinvenimento di centinaia di pneumatici dismessi di varie dimensioni. Pneumatici che si vedono anche dalla strada Provinciale 277 che dallo Scalo porta alla nostra cittadina. Sinora, quindi, di bidoni con scorie radioattive o di altro genere non c’è traccia. Credo, però, che gli scavi continueranno”. 

 

Ha avuto anche colloqui diretti con chi materialmente conduce gli scavi?

“No. So che tutto avviene agli ordini dei Carabinieri forestali di San Mauro Forte. Martedì parlerò anche con loro. I cittadini vogliono e hanno il diritto di sapere”.

 

Già. All’opera c’è anche un laboratorio dei Vigili del fuoco attrezzato per le indagini nucleari e radiologiche.

“Si. Ripeto: la comunità ha il diritto di sapere. Vogliamo indicazioni su come si sta procedendo.   Non abbiamo alcuna intenzione di intralciare o interferire con le indagini. Ma vogliamo essere sicuri che la popolazione non corra alcun pericolo sotto il profilo della sicurezza”.

 

E con la Direzione distrettuale antimafia nessuna interlocuzione?

“No. In primis vorrò parlare con i Carabinieri forestali di San Mauro Forte. Ovvio che se non otterrò risposte soddisfacenti mi recherò personalmente a Potenza, alla Dda”.

 

E di un’altra zona nel territorio del suo comune o di uno confinante che sarebbe stata posta sotto attenzione dai georadar è a conoscenza?

“No. Chiederò informazioni anche su questo”.

 

Lei si è chiesto come mai l’inchiesta sull’interramento di scorie sia arrivata a contrada Parata?

“Negli anni ‘90 si occupava di questo problema il procuratore di Matera, Nicola Maria Pace, indagando su un traffico di rifiuti tossici provenienti dal Nord. Le indagini, però, portarono in provincia di Salerno. Qui indagarono anche i servizi segreti con macchinari all’avanguardia per l’epoca ma non trovarono nulla. Ma scavi come questi di questi giorni non ne sono stati mai effettuati. Scavi ad una profondità di molti metri. L’escavatore non si vede più”.    

 

In passato, però, proprio in quegli anni, un vostro concittadino rimase ferito mentre trasportava rifiuti tossici dal Nord in Campania…

“Si. Si tratta di Mario Tamburrino, un autista che risiedeva da noi ma proveniva dall’Argentina. Rimase colpito al volto da un getto fuoriuscito da uno dei bidoni che trasportava tanto da dover essere ricoverato in ospedale. Io, come avvocato, lo assistetti, all’epoca, poiché era teste nell’indagine in cui erano indagati alcuni industriali del Nord. Dal suo incidente scoppiò lo scandalo della Terra dei fuochi. Ma Garaguso era solo il suo comune di residenza. Egli, poi, tornò in Argentina appena dopo il suo interrogatorio”.

 

Anche i penumatici dismessi, tuttavia, sono rifiuti speciali tanto che si era pensato ad un clan che operava per il loro smaltimenti illecito. Voi, a Garaguso, mai avete avuto sentore dei camion che scaricavano queste gomme d’auto e di camion usati?

“No. In contrada Parata c’era una cava di argilla per i mattoni di una ditta di Potenza. Lei, tuttavia, ha ragione. Non sono pochi i pneumatici rinvenuti ma una marea. Al di sotto, però, si ritiene che ci sia qualcosa di più pericoloso. Forse quanto rinvenuto sinora funzionava da schermatura per i rifiuti tossici chimici o radioattivi interrati. Ne sapremo qualcosa di più nei prossimi giorni”.     

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