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martedì 25 ottobre 2022

IL GIALLO DEL RITROVAMENTO NEL MARE DI METAPONTO DEL CADAVERE DI GIUSEPPE MOTTOLA, SABATO SCORSO. VENERDÌ SARA’ EFFETTUATA L’AUTOPSIA

 IL MEDICO LEGALE INCARICATO, DAVIDE FERORELLI, DOVRÀ DARE RISPOSTE SOPRATTUTTO SULLE CAUSE DELLA MORTE DEL 59ENNE DI PALAGIANELLO (TA). INTANTO SI INDAGA PER OMICIDIO COMMESSO DA IGNOTI. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE



                FOTO TGR BASILICATA

Come è morto, dove e quando, il 59enne Giuseppe Mottola, di Palagianello (TA) trovato senza vita nelle acque antistanti la spiaggia di Metaponto attorno alle ore 12 di sabato scorso? Sarà il medico legale Davide Ferorelli, incaricato dal pubblico ministero Maria Christina De Tommasi, che segue il “giallo”, ad effettuare l’autopsia sulla salma dell’uomo. L'esame autoptico si terrà nella mattinata di venerdì 28 ottobre nella sala settoria dell'ospedale di Matera, ove la salma è stata già traslata dall’obitorio del cimitero di Pisticci dove era stata trasportata dopo il recupero da parte di una motovedetta della Guardia Costiera della Capitaneria di porto di Taranto. Sarà proprio l’esame autotico a dare indicazioni per tentare di risolvere i tanti misteri che aleggiano attorno a questa morte. Attualmente, a quanto è trapelato, la Procura di Matera avrebbe aperto un fascicolo per omicidio commesso da ignoti. Ma nessuna altra ipotesi, almeno al momento, è stata esclusa dagli investigatori come quelle, ad esempio, di un suicidio o di un infortunio. Di fatto, l’uomo vive solo e sono stati alcuni amici a denunciare la sua scomparsa non riuscendo a contattarlo da un paio di giorni prima di quello del ritrovamento. Ma a quando risale la morte di Mottola? Dove è avvenuta? Come? Anche perché pare escluso, a proposito, l’annegamento. Ed ancora. Quanto tempo il corpo è rimasto nelle acque dello Jonio? Era già deceduto prima di finire in mare? Tutte risposte che debbono arrivare proprio, forse, dal medico legale incaricato. Le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo di Matera e della Compagnia di Pisticci e quelle dei marò della Capitaneria di Porto di Taranto continuano, altresì, anche nello studio del telefono cellulare rinvenuto addosso al 59enne di Palagianello senza sim card, nello studio dei moti ondosi per tentare di capire dove sarebbe avvenuto l’impatto dell’uomo in mare e nella raccolta delle testimonianze di alcuni suoi amici.

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