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giovedì 27 ottobre 2022

IL GIALLO DI METAPONTO. IL PUNTO SULLE INDAGINI SULLA MORTE DI PINUCCIO MOTTOLA, 59 ANNI, DI PALAGIANELLO (TA) RINVENUTO CADAVERE NELLE ACQUE DELLO JONIO ANTISTANTI LA SPIAGGIA DEGLI DEI

DOMANI L’AUTOPSIA DOVRA’ FAR CHIAREZZA SULLE CAUSE DI MORTE: OMICIDIO, SUICIDIO, INFORTUNIO? ED E’MASSIMO IL RISERBO DA PARTE DEGLI INVESTIGATORI. DI SEGUITO IL NOSTRO AGGIORNAMENTO SUL CASO 

GIUSEPPE "PINUCCIO" MOTTOLA (FOTO PALAGIANELLONEWS FACEBOOK)

Giornata decisiva, quella di domani, per tentare di fare chiarezza sulle cause della morte di Giuseppe “Pinuccio” Mottola, 59 anni, di Palagianello (TA), rinvenuto senza vita nelle acque antistanti la spiaggia di Metaponto attorno alle ore 12 di sabato scorso. Nella sala settoria dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera, infatti, il medico legale Davide Ferorelli, incaricato dal pubblico ministero Maria Christina De Tommasi, effettuerà l’autopsia sulla salma dell’uomo. Ma quale è il punto delle indagini? Detto del massimo riserbo tenuto sul caso da inquirenti e investigatori va subito precisato che l’indicazione sul fascicolo di “Omicidio commesso da ignoti” è stata effettuata dalla Procura di Matera proprio per poter eseguire un esame irripetibile come quello autoptico. Insomma, si indaga sulla morte di Mottola, come suol dirsi, a 360 gradi. All’ipotesi dell’omicidio si affiancano quella del suicidio e dell’infortunio. Ricordiamo, altresì, che nell’immediatezza del recupero dal mare da parte di una motovedetta della Guardia costiera della Capitaneria di porto di Taranto trapelò che il cadavere non presentava segni di causa di morte violenta. Allora? Tante sono le domande ancora senza risposta sul “giallo”. A quando risale la morte? Dove è avvenuta? Come? E’ stato annegamento o no? Quanto tempo il corpo è rimasto nelle acque dello Jonio? Mottola era già deceduto prima di finire in mare? Si spera, a questo punto, che le risposte arrivino dal dottor Ferorelli. Ed è stata spiegata, intanto, anche la circostanza che nessun familiare prossimo si sia fatto vivo con i carabinieri del Nucleo operativo di Matera e con gli uomini della Capitaneria di porto di Taranto. Proprio da Palagianello, infatti, è venuto fuori che il 59enne, descritto da quanti lo conoscevano come mite e rispettoso di tutti e che da tutti veniva aiutato, viveva da solo e con il solo Reddito di cittadinanza come sostentamento. Le indagini, intanto, continuano sugli altri versanti di interesse: l’analisi del telefono cellulare (senza sim card) rinvenuto nei vestiti; lo studio dei moti ondosi per tentare di capire dove sarebbe avvenuto l’impatto del corpo di Mottola in mare; la raccolta delle testimonianze da parte degli amici.

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