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venerdì 17 febbraio 2023

MATERA. TUTTI INSIEME, APPASSIONATAMENTE, PER SCONGIURARE LA CHIUSURA, DAL 1 MARZO PROSSIMO, DELLA RESIDENZA SOCIO-ASSISTENZIALE PER ANZIANI DELLA FONDAZIONE SAN RAFFAELE

IL SINDACATO FIALS: “NO ALLA CHIUSURA. MARTEDI’ SIT IN DI PROTESTA”. IL SINDACO DOMENICO BENNARDI SI APPELLA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE VITO BARDI: “SALVAGUARDARE UN SERVIZIO SOCIALE ESSENZIALE”. IL CONSIGLIERE REGIONALE ROBERTO CIFARELLI (PD): “AUSPICO CHE L’ASSESSORE FRANCESCO FANELLI SCONGIURI AL CHIUSURA CONCEDENDO L’ACCREDITAMENTO”. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE 


MARCO BIGHERATI, A SX, E GIANNI SCIANNARELLA

DOMENICO BENNARDI

ROBERTO CIFARELLI

FONTE FIALS SEGRETERIA PROVINCIALE MATERA

NO ALLA CHIUSURA DEL CENTRO GERIATRICO DI MATERA.

Martedì 21 Febbraio 2023 dalle 09.30 alle 12 la Fials Matera organizza un sit-in davanti all’ingresso del Centro Geriatrico San Raffaele sito in via Enzo Ferrari zona Industriale La Martella Matera. La manifestazione si è resa necessaria per chiedere alla Regione Basilicata, al Presidente Bardi all’Assessore Fanelli e al DG Bortolan di accelerare le procedure di accreditamento, al momento non ci risulta sia pervenuta dagli uffici regionali nessuna comunicazione volta a rassicurare i vertici della struttura in merito alla tempistica. Ricordiamo che in assenza di accreditamento la dirigenza del San Raffaele ha minacciato la chiusura del Centro dal 1 Marzo 2023. Non possiamo permettere che ciò avvenga per questo saremo al fianco dei lavoratori e dei Cittadini che oggi sono ospiti nella struttura e delle loro famiglie che altrimenti dovrebbero cercare una diversa sistemazione per i propri cari. Chiediamo la partecipazione di tutte le associazioni e di tutti coloro che vogliano condividere con noi questa iniziativa.

I SEGRETARI FIALS MATERA

SCIANNARELLA GIOVANNI

BIGHERATI MARCO

 

FONTE UFFICIO STAMPA COMUNE DI MATERA

CHIUSURA DEL “CENTRO GERIATRICO”, L’APPELLO DI BENNARDI AL PRESIDENTE DELLA REGIONE, VITO BARDI, PER SALVAGUARDARE UN SERVIZIO SOCIALE ESSENZIALE

Matera non può perdere un servizio socio-sanitario essenziale di supporto a famiglie e anziani come il “Centro geriatrico”, che nei giorni scorsi ha formalmente annunciato di non poter avviare la propria attività, con 108 posti letto e 20 dipendenti attuali, per “l’inattività amministrativa della Regione Basilicata”. È questo, in sintesi, il pensiero del sindaco Domenico Bennardi, che ha inviato una Pec al presidente della Regione, Vito Bardi, e all’assessore alla Sanità, Francesco Fanelli, al fine di evitare che la città venga privata di una struttura all’avanguardia nel campo dei servizi socio-sanitari residenziali, creando peraltro un pericoloso effetto a cascata su altre eventuali iniziative simili. Infatti, il 10 febbraio scorso, dopo oltre un anno di solleciti per perfezionare il processo di accreditamento istituzionale della struttura sanitaria, la società si è vista costretta a comunicare l’interruzione della rilevante iniziativa imprenditoriale, nonché l’intenzione di procedere “alla risoluzione di tutti i rapporti lavorativi in essere, alle dimissioni dei pazienti attualmente in carico alla struttura, a far data dal 1 marzo”, come si legge nella comunicazione inviata anche al Comune. “Il ruolo della Rsa Centro geriatrico -spiega il sindaco- è importante per garantire, in collaborazione con una rete di poliambulatori specialistici, prestazioni sanitarie, assistenziali e di recupero funzionale a favore di pazienti che, a causa di gravi limitazioni, non possono condurre una vita autonoma, potenziando potenziare il sistema sanitario e socio-sanitario del territorio materano. Infatti, si tratta di una struttura che può erogare assistenza semiresidenziale, ma anche attività di riabilitazione intensiva ed estensiva in regime residenziale per circa quarantadue pazienti non autosufficienti. Il Centro geriatrico, che fa parte del Gruppo San Raffaele ed è legato all’Irccs “San Raffaele Pisana”, punto di riferimento nazionale nel campo della riabilitazione motoria e sensoriale, favorisce lo sviluppo nel territorio della Basilicata, di un polo clinico e di ricerca di rilievo nazionale, nell’ambito dei disturbi cognitivi e delle patologie neurodegenerative. Poi c’è l’aspetto occupazionale -rimarca Bennardi - perché sono previsti almeno 100 occupati tra medici, terapisti della riabilitazione, operatori tecnici dell’assistenza, infermieri professionali ed altre figure professionali sanitarie, a cui però si devono aggiungere i tanti posti di lavoro creati nell’indotto. Verso quest’operazione imprenditoriale, dunque, non è accettabile esprimere riserve, né riguardo alla sua funzionalità e attualità rispetto all’esigenze del territorio, né per la sua piena rispondenza agli indirizzi della programmazione regionale. Ricordo che la Srl Centro Geriatrico Matera ha partecipato all’Avviso pubblico “Piani di Sviluppo Industriale attraverso pacchetti integrati di agevolazione” e, dopo aver ottenuto il parere di compatibilità rispetto al fabbisogno per realizzare sei moduli per complessivi 108 posti letto, non si spiega per quale ragione non sia stato avviato e concluso il procedimento amministrativo, finalizzato al rilascio del necessario accreditamento istituzionale di primo livello funzionale all’avvio del progetto, mettendo così in condizione l’impresa di rinunciare alla propria iniziativa imprenditoriale”. In conclusione, il sindaco di Matera rivolge un appello diretto a Bardi e Fanelli, al fine di salvaguardare questo servizio ritenuto essenziale per la città e il comprensorio materano.

 

FONTE UFFICIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA

“CENTRO GERIATRICO” MATERA, CIFARELLI: PUNTA DELL’ICEBERG

"Auspico che l’assessore Fanelli prenda atto che il moltiplicarsi di richieste di intervento sono l’evidente segnale che l’intero settore del socio-assistenziale, socio-educativo e socio-sanitario sta per collassare e si faccia carico di tali problemi"

"La Basilicata è la regione dei paradossi. Da un lato vengono finanziate con contributi regionali le realizzazioni di strutture pubbliche e dall’altro la stessa Regione non le mette in condizione di poter funzionare attraverso il sistema dell’accreditamento. E’ il caso, ma non il solo, del Centro Geriatrico di Matera che ha annunciato la chiusura a far data dal prossimo 28 febbraio, ma è anche il caso dell’intero comparto del privato sociale che vive uno stato di perenne precarietà dovuta alla mancanza di programmazione e capacità di assunzione di atti amministrativi utili a rispondere ai bisogni di una comunità regionale sempre più alle prese con i temi dell’invecchiamento della popolazione e della cronicità delle malattie". Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Roberto Cifarelli.

"Le residenze sanitarie assistite - prosegue Cifarelli - vivono l’esigenza di vedersi riconosciuta la contrattualizzazione con le Aziende Sanitarie e le Strutture Socio Assistenziali per Anziani non Autosufficienti (Rass, Rass1 e Case di Riposo) non vedono riconosciuto alcun contributo regionale in funzione delle loro attività, pur assistendo anziani non autosufficienti. Ciò comporta rette insostenibili a carico delle famiglie che si trovano praticamente sole ad affrontare le difficoltà di assistenza dei propri cari. Tra necessità di aggiornamento dei fabbisogni e ritardi nell’approvazione del manuale di accreditamento delle strutture, la Regione assiste inerme al grido di allarme lanciato dai diversi attori del settore. Ritengo non più rinviabile l’avvio dei lavori delle Commissioni Tecnico Aziendali di ASM e ASP di cui all’art. 7 della L.R. 28/2000 per le RSA e della L.R. 8/2018 per le RASS  e RASS1, finalizzato all’adeguamento dei posti letto e delle rette pro capite relative a tutti i servizi in questione".

"Auspico - conclude Cifarelli - che l’assessore Fanelli prenda atto che il moltiplicarsi di appelli, chiusure, richieste di intervento sono l’evidente segnale che l’intero settore del socio-assistenziale, socio-educativo e socio-sanitario, senza distinzioni, sta per collassare e si faccia carico con urgenza di tali problematiche passando dalla politica degli annunci a quella del fare per scongiurare la crisi che sta attraversando tutte le strutture presenti in Basilicata anche a causa dell’aumento dei costi di gestione che portano con sé instabilità, riduzione dei livelli occupazionali e riduzione degli standard qualitativi.

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