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sabato 3 maggio 2025

CRONACA GIUDIZIARIA. VIOLENZA SESSUALE AGGRAVATA NEI CONFRONTI DELLA FIGLIA MINORENNE. SCONTO DI PENA, 3 ANNI, IN CORTE DI APPELLO, A POTENZA, AD UN 58ENNE. I FATTI RISALGONO AL 2023

 


FONTE LA NUOVA DEL SUD BASILICATA

PALPEGGIAMENTI ALLA FIGLIA MINORENNE, IN APPELLO SCONTO DI PENA PER UN 58ENNE DELL’ALTO BRADANO

IN PRIMO GRADO ALL’UOMO ERANO STATI INFLITTI QUATTRO ANNI E QUATTRO MESI. I FATTI CONTESTATI RISALGONO AL 2023

DEGLI EPISODI INIZIALMENTE CONTESTATI NE RESTANO IN PIEDI LA METÀ: LA CONDANNA SCENDE A TRE ANNI

POTENZA - La Corte d’appello di Potenza, presieduta dal giudice Cataldo Collazzo, ha ridotto da quattro anni e quattro mesi a tre anni di reclusione le condanna nei confronti di un uomo di 58 anni, residente in un paese dell’Alto Bradano, con l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni della figlia minorenne. Secondo l’impianto accusatorio l’uomo, in diverse occasioni, tra l’estate e l’autunno del 2023, avrebbe costretto la figlia a subire atti sessuali, in particolare palpeggiandola mentre l’adolescente era impegnata nelle faccende domestiche. La sentenza di primo grado era arrivata nell’estate dello scorso anno, quando al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato, il 58enne era stato condannato a quattro anni e quattro mesi dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Potenza, Antonello Amodeo. In quella occasione il giudice aveva ravvisato nelle condotte del “padre orco” una gravità tale da escludere l’ipotesi attenuata della violenza sessuale prevista dal terzo comma dell’articolo 609 bis del codice penale. Verdetto condiviso dai giudici di appello che al termine del processo di secondo grado hanno però fatto cadere due dei quattro episodi inizialmente contestati all’uomo. Di qui lo sconto di pena rispetto al primo grado che sarà argomentato dettagliatamente dai giudici con il deposito delle motivazioni che avverrà nelle prossime settimane. L’imputato (difeso dall’avvocato Fabio Di Ciommo che pur esprimendo soddisfazione per l’esito del processo d’appello ha già annunciato il ricorso in Cassazione dopo il deposito delle motivazioni) si trova ai domiciliari dal novembre del 2023 e dopo la richiesta di giudizio immediato avanzata dal pubblico ministero Emiliana Busto nel febbraio del 2024 aveva optato per il rito abbreviato. Al termine della sua requisitoria il sostituto procuratore generale, Maria Cri stina Gargiulo, aveva chiesto alla Corte d’appello del capoluogo lucano la conferma integrale della sentenza di primo grado, ma dopo la camera di consiglio dei giudici è arrivato lo sconto di pena. La giovane, parte civile nel processo, è assistita dall’avvocato Michele Mastromartino. Tra le fonti di prova alla base della condanna del l’uomo, oltre alle di chiarazioni della giovanissima vittima, an che una relazione a firma dei servizi sociali del Comune in cui si sarebbero verificati i fatti. (F.D.V.)  

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