![]() |
| DANIELE VITA, AL CENTRO |
![]() |
| IL PROF. VITA RACCONTA IL LAVORO PRESENTATO DALLA SUA SCUOLA |
![]() |
| FOTO DI GRUPPO CON TUTTI I PREMIATI |
Un docente di sala, pur se supplente ma con all’attivo anni di lavoro come maitre nel settore alberghiero e formatore negli enti di formazione, di Montalbano Jonico (MT), è stato tra i protagonisti, a Roma, al Ministero dell’Istruzione, nella XV Giornata nazionale del vino e dell’olio. Si tratta di Daniele vita, premiato con una pergamena in rappresentanza dell’Istituto dove attualmente insegna, l’Alberghiero Mediterraneo, di Pulsano (TA). Istituto a cui è andata una borsa di studio di 2.500 euro per le attività scolastiche in corso. Detto che la Giornata è stata organizzata dall’AIS (Associazione italiana sommelier) e delle altre scuole premiate (IIS Basile-Caramia-Gigante, Locorotondo (BA), IIS San Benedetto di Cassino (FR) - Indirizzo Accoglienza Turistica; IIS San Benedetto di Cassino (FR) - Indirizzo Alberghiero;
IPSEOA Gagliardi-De Filippis-Prestia, Vibo Valentia) ecco il racconto del lavoro presentato da Vita a Roma.
“Intanto preciso che l’elaborato, audio, è stato realizzato in collaborazione con il professor Francesco Cristofaro. Si tratta della storia del ragù pugliese e lucano tradizionale cotto in una pentola in ceramica di Grottaglie (TA). La pentola dialoga con un giovane studente del quinto anno della scuola. E spiega che il ragù dev’essere preparato con pezzi grossi di carne e che deve cuocere, pertanto, più ore. L’olio, ovviamente extra vergine di oliva, altresì, va versato crudo durante la cottura. Insomma se alle 9 del mattino i vicini di casa non sono invidiosi non hai preparato un buon ragù! Ma quale vino abbinare durante la degustazione? Ovvio, il Primitivo di Manduria (TA).
Così, la storia del ragù si abbina a quella dell’olio, del vino e a quella degli ambienti di preparazione e produzione. Oggi, purtroppo, si vanno perdendo quei valori e quelle capacità di cottura dei cibi. Che sono da recuperare pur in epoca di fast food. Il mangiare insieme, poi, nelle case profumate; con tutta la famiglia a tavola; con i tanti che volevano, invano, fare la scarpetta nel sugo in preparazione; sono momenti di vita, quasi teatrali, da ricordare e tramandare. Dalla storia dell’enogastronomia – ha concluso il professor Vita - il futuro dei territori del nostro Sud”.





Nessun commento:
Posta un commento