FONTE LAGAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT
LA DROGA SPACCIATA DA GINOSA FINO A BOLOGNA: 13 ARRESTI, ANCHE DUE CAPORALI CHE SFRUTTAVANO BRACCIANTI
TUTTI I NOMI DEI COINVOLTI NELL'INCHIESTA: 11 SONO FINITI IN CARCERE
DI FRANCESCO CASULA
GINOSA - Un'associazione
dedita al traffico e allo smercio di droga sull'asse Taranto-Bologna due
caporali che sfruttavano i lavoratori nei campi. Sono 13 gli arresti dei
carabinieri al termine di un'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Milto
De Nozza della Direzione distrettuale Antimafia di Lecce che ha smantellato
secondo l'accusa un gruppo che gestiva le piazze di spaccio a Ginosa. Sono 11
gli indagati finiti in carcere: Antonio Bitritto, 32enne di Grumo Appula nel
Barese, il 55enne di Specchia nel Leccese Donato Branca, il 45enne barese
Bartolomeo Carone, il 36enne di Castellaneta Francesco Covella, il 33enne
barese Eugenio Damiano Giuliani, il 30enne di Castellaneta Rosario Madio, il
22enne di Laterza Alessio Matarrese, il 60enne anch'egli laertino Mario Matera,
il 41enne di Grumo Appula Sabino Pace detto “Bino” il 47enne tarantino Giuseppe
Renna e infine il 26enne di Castellaneta Gianfranco Roberto.
Ai domiciliari, invece sono finiti il 38enne originario di Pompei, ma residente
a Ginosa Sabatino Albano e la 43enne di Castellaneta Patrizia Mangialrdo.
Per l'accusa il gruppo che
gestiva il traffico e lo spaccio di marijuana, eroina, hashish e, cocaina a
Ginosa era guidato da Giuseppe Renna e Donato Branca che si approviggionavano
di stupefacenti che destinavano alle piazze di Ginosa, Montescaglioso nel
Materano e persino Molinella nella provincia di Bologna.
A Branca, insieme con Nunzio Divitofrancesco indagato a piede libero, è
contestato anche il reato di caporalato per aver reclutato numerosi lavoratori
stranieri che per le estreme condizioni di bisogno venivano sfruttati con paghe
al di sotto di quanto previsto dalla legge.
FONTE COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI TARANTO
DISARTICOLATA UN'ASSOCIAZIONE DEDITA AL TRAFFICO DI STUPEFACENTI E ALLO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO
COMANDO PROVINCIALE DI TARANTO - TARANTO, BARI, FOGGIA E BOLOGNA
Nelle province di Taranto, Bari, Foggia e Bologna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Taranto, supportati in fase esecutiva dei Comandi Arma territorialmente competenti nonché dello Squadrone Eliportato "Cacciatori di Puglia ", del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno, alle prime ore del 12 maggio 2025 hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Lecce – Sezione G.I.P. nei confronti di 13 persone di cui 10 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 3 agli arresti domiciliari, gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
L'indagine, avviata nel ottobre del 2022, dal personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Taranto, coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, ha consentito di individuare e disarticolare un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo (cocaina, eroina, hashish e marijuana), delineandone ruoli e compiti dei singoli sodali, attiva dalla fase di approvvigionamento sino alla gestione delle piazze di spaccio nei comuni di Taranto, Ginosa, Laterza, Montescaglioso (MT) e Molinella (BO).
Poi, uno dei pregiudicati al vertice dell’associazione, in concorso con altri intermediari del luogo, avrebbe reclutato braccianti agricoli magrebini, romeni e italiani sottoponendoli a sfruttamento e a condizioni di lavoro degradanti. I malcapitati lavoratori, impiegati, senza il diritto del turno di riposo settimanale, su terreni di diverse aziende agricole della Provincia jonica, ingaggiati senza alcun regolare contratto di lavoro, sarebbero stati costretti a prestare la loro opera in assenza delle elementari norme igienico-sanitarie, con una retribuzione nettamente inferiore a quella prevista dal contratto di lavoro nazionale, parte della quale, in alcuni casi, sarebbe stata corrisposta mediante cessione di sostanze stupefacenti o, in altri casi, il lavoro nero veniva imposto per saldare debiti accumulati dall’acquisto di sostanze stupefacenti.
Durante le attività, svolte attraverso articolate e attuali metodologie investigative di natura tecnica, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato anche circa un chilo di droga, tra cocaina e eroina, nonché sostanze da taglio e materiale vario per il confezionamento dello stupefacente.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari odierne, uno degli indagati, veniva trovato in possesso di 1,56 kg di hashish, 560 gr. di marijuana, 35 gr di cocaina, un bilancino di precisione, materiale vario per il confezionamento delle dosi e della somma contante di euro 1.550,00, ritenuta provento dell'attività di spaccio.
Le persone arrestate sono state tradotte presso le Case Circondariali di Taranto, Bari e Foggia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’operazione conferma l’impegno costante delle Forze dell’Ordine e della Magistratura oltre che nel contrasto al traffico illecito di droga, anche al fenomeno dello sfruttamento e del lavoro nero negli ambienti legati all’agricoltura sul territorio.
E’ importante sottolineare che l’eventuale responsabilità degli indagati dovrà essere accertata con sentenza definitiva, valendo, fino ad allora, la presunzione di innocenza per tutti gli indagati.
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