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| IL PRESIDENTE VITO BARDI |
FONTE IL QUOTIDIANO DEL SUD BASILICATA FACEBOOK
REGIONE, STOP DELLA CORTE DEI CONTI PER LO STAFF PRESIDENZIALE
LEO AMATO
PER BARDI ARRIVA LO STOP DELLA CORTE DEI CONTI SULLO STAFF PRESIDENZIALE: CAPEZZUTO E PERRI NON POSSONO AVERE INCARICHI GESTIONALI IN REGIONE
POTENZA – Il governatore Vito
Bardi può senz’altro confermare come capo dell’ufficio legislativo e segretario
della giunta regionale il pensionando avvocato napoletano Salvatore Capezzuto.
Ma dovrà assicurarsi che sia lui sia il suo capo di gabinetto Giampiero Perri,
già pensionato, non interferiscano con «con l’attività gestionale dell’ente».
Nemmeno per «i compiti istituzionali e gestionali (…) strettamente correlati»,
ai rispettivi incarichi.
E’ un altolà in piena regola quello arrivato, nei giorni scorsi, dalla sezione
di controllo della Corte dei conti.
Il collegio presieduto da
Giuseppe Tagliamonte ha replicato così, infatti, alla richiesta di un parere
inoltrata a marzo dal presidente della Regione Basilicata Bardi. In vista del
pensionamento, nei prossimi giorni, di Capezzuto.
La Corte ha anche indicato il metodo con cui avverrà la verifica. «La stretta
osservanza del limite normativamente imposto in ordine alla impossibilità per
tali figure di “effettuare qualsiasi attività di tipo gestionale, anche laddove
il trattamento economico ad esso riconosciuto sia parametrato al personale di
livello dirigenziale».
A detta dei magistrati, infatti: «l’analisi non potrà che essere condotta in
concreto, prescindendo dal nomen iuris attribuito alla singola prestazione
oggetto dell’incarico, “al fine di non incorrere in condotte elusive della
disposizione normativa in argomento”».
Dunque andrà verificato che
«i compiti riconducibili non solo all’incarico in parola, ma anche agli altri
eventualmente conferiti, quali, ad esempio, quello di capo di gabinetto, che il
richiedente asserisce di aver conferito in deroga “a soggetto che ha raggiunto
i limiti di età per il collocamento in quiescenza”, al di là della declaratoria
contenuta nel Decreto del Presidente della Giunta Regionale numero 164/2020,
non prevedano alcuna interferenza con l’attività gestionale dell’ente».
Rispetto a quest’«ultima indefettibile condizione», i giudici evidenziano, in
particolare, che nella stesse comunicazioni di Bardi alla Corte «non appare
assolutamente rispettata».
«Nello specifico, si osserva, infatti – spiega la Corte -, che la soluzione negativa al quesito è direttamente desumibile dal testo della richiesta di parere nella misura in cui si prevede e si afferma di voler attribuire espressamente “compiti istituzionali e gestionali” (strettamente correlati al conferimento dell’incarico di capo dell’ufficio legislativo e di segretario della giunta regionale) al dipendente pubblico di prossimo collocamento in quiescenza».
Quanto alla nomina in sé, la Corte si è mostrata aperta a un’estensione della deroga prevista per i vertici di ministeri e regioni al divieto di dispensare incarichi retribuiti a chi già percepisce una pensione. Estensione «per più di un incarico, non prevedendo la norma in questione alcun limite numerico».

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