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SCANZIAMO LE SCORIE IN SIT IN ANTINUCLEARE |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.1.18
SCANZANO JONICO –
“La Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad
ospitare sul territorio del nostro Paese il Deposito nazionale unico
(Dnu) delle scorie radioattive sarà pubblicata prima delle elezioni
del 4 marzo prossimo perchè il Governo non viene meno ai suoi doveri
per ragioni di campagna elettorale”. Lo ha scritto su Twitter il
ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, innescando un fuoco
di fila di reazioni. Tra queste quelle dell'associazione ScanZiamo le
scorie che ha parlato di “continua provocazione da parte
dell'esponente del Governo Gentiloni. Prima vogliamo le risposte alle
osservazioni inviate dalla Basilicata al Programma nazionale per la
gestione dei rifiuti radioattivi. Osservazioni in cui numerose
associazioni ed oltre 50 Comuni lucani hanno detto no al Dnu nel
territorio regionale”. Ma andiamo con ordine. Calenda già il 4
dicembre scorso aveva annunciato la pubblicazione della Cnapi prima
delle “politiche” di cui, al momento, non era stata fissata la
data. Ora, a 4 marzo alle porte, il ministro ha riconfermato:
“L'ultimo passaggio della Carta, il parere del ministero dei Beni
culturali, arriverà in settimana. Poi, il documento sarà
pubblicato”. Ma ecco Pasquale Stigliani, responsabile comunicazione
di ScanZiamo le scorie: “Abbiamo più volte denunciato che la
Cnapi coinvolgerà parte della collina ionica lucana e della Murgia,
nei pressi di Matera, capitale della cultura europea. All’annuncio
del ministro Calenda rispondiamo che siamo pronti per riorganizzare
una nuova pacifica protesta contro l’ipotesi di realizzare il
deposito in Basilicata”. Insomma, per gli antinucleari nati il 13
novembre 2003, lo stesso giorno in cui il Governo Berlusconi terzo
decretò di ubicare il cimitero atomico d'Italia nei depositi di sale
di Terzo Cavone, l'autorevole esponente della maggioranza ha
dimenticato un passaggio. Stigliani: “Ricordiamo al ministro che,
prima della pubblicazione della Cnapi, deve rispondere, col Governo,
alle osservazioni che sono state presentate dalla Basilicata al
Programma nazionale dei rifiuti radioattivi nella procedure di
Valutazione ambientale strategica. Risposte attese dal 15 dicembre
scorso. Se cosi non sarà, si interromperà a priori il dialogo tra
il Governo, le popolazioni e le istituzioni locali, che si rifiutano
di accogliere una struttura che non genera ricchezza ma impoverisce
il territorio”.
CNAPI PRIMA DELLE
ELEZIONI? IL RISIKO DI CALENDA-GENTILONI
ROTONDELLA
– Sarà pubblicata davvero prima delle prossime elezioni politiche
la Carta delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito
nazionale unico (Dnu) delle scorie del Belpaese? Se così fosse il
Governo Gentiloni dimostrerebbe di avere grande coraggio. Nella
Carta, infatti, sono contenuti almeno cento siti di quasi tutte le
regioni. E sinora nessuna voce favorevole ad accettare il Dnu si è
levata da tutta Italia. Tranne quella, nei giorni scorsi, di
esponenti
del mondo industriale della provincia di Vercelli. Provincia che, con
Trino e Saluggia, già detiene l'80% circa dei rifiuti nucleari
italiani. Non sarà che qualcosa si stia muovendo nel mondo delle
autonomie locali nazionali a favore del Deposito? Non resta che
attendere.
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