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NONNO DECIO CON SINDACO ANDREA BERNARDO, MONSIGNOR VINCENZO OROFINO, I PARROCI DI COLOBRARO |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.1.18
COLOBRARO
– Da paese della jella a paese dei centenari. Tre negli ultimi tre
anni, l'ultimo festeggiato è stato nonno Decio Larocca, e due in
arrivo nel 2018. Si può proprio dire che la fortuna abiti qui. E con
essa, l'elisir di lunga vita. Ci sarà un nuovo boom di visitatori
nel centro della valle del Sinni dopo quello estivo legato al
percorso teatrale “Sogno di una notte a... quel paese?”
Visitatori interessati a scoprire come tagliare l'ambito traguardo
del secolo di vita. Traguardo tagliato con gran concorso di pubblico
dal nonno della cittadina lucana, Decio. E' stata festa grande per
questo arzillo vecchietto festeggiato dalla parrocchia; dal vescovo
di Tursi e Lagonegro, Vincenzo Orofino; dal Comune; dai due figli,
Domenico, primo cittadino prima dell'avvento dell'attuale sindaco,
Andrea Bernardo, e Maria; dai quatto nipoti e dai parenti giunti
apposta per il compleanno. Ed a chi gli ha chiesto quale fosse stato
il suo “segreto” per arrivare a 100 anni nonno Decio ha risposto:
“Una vita misurata nel mangiare e nel bere. Mai ricordo di essermi
ubriacato”. E le difficoltà della vita, dal 1918 al 2018, lo hanno
fortificato. Peccato solo che da circa 3 anni abbia perso il dono
della vista. Tutto sommato, però, i cibi sani e genuini e la vita
all'aria aperta, in campagna, essendo stato il nostro centenario un
agricoltore, fanno bene alla salute. E fanno bene anche l'aria ed il
clima di Colobraro. Un toccasana. Il festeggiato, infatti, ha vissuto
sempre qui. Tranne che nel periodo della seconda guerra mondiale.
“Era militare in Libia – ha raccontato il figlio Domenico –
quando l'Italia decise di entrare nel conflitto. Per lui la
lontananza durò 7 anni. Parte dei quali trascorsi in Inghilterra,
prigioniero, nei dintorni di Londra. Un esilio che l'ha segnato. Mio
padre diventò un appassionato della vita inglese. Da quel periodo
non ha smesso mai di amare l'Inghilterra. Peccato che non abbia
potuto coronare il sogno di tornarci”. Ma, chissà! Mai dire mai.
Ed ecco il sindaco Bernardo: “Tre centenari negli ultimi tre anni e
due in arrivo nel 2018 sono il segno di luogo incontaminato, ove
ancora si svolge una vita sana, all'aria aperta, con i cibi
tradizionali propri della dieta mediterranea, rapporti familiari
stretti e solidali, vivacità socio-culturale e un buon livello di
assistenza socio-sanitaria”. Insomma, qui si vive bene. Provare per
credere.
COLOBRARO
DA RECORD TRA CENTENARI E “SOGNO DI UNA NOTTE A QUEL PAESE”
COLOBRARO
– Una cittadina da record. E' quella della valle del Sinni. Tre
centenari in tre anni e altri due in arrivo nel 2018, su 1250
residenti, se non sono da oscar di lunga vita ci si avvicinano molto.
Ed è da oscar anche il “Sogno di una notte a quel paese”, il
percorso teatralizzato inventato 7 anni fa dal duo Andrea Bernardo,
sindaco, e Giuseppe Ranoia, regista, nell'estate 2017 primo
macroattrattore di Basilicata con oltre 21mila presenze. E con
riscontri di immagine impagabili. Insomma, da paese che portava
sfortuna al solo nominarlo, a meta ambita per chi voglia scoprire
come l'aria fina, i cibi genuini, i rapporti sociali, allunghino
l'esistenza e per chi voglia trascorrere in allegria alcune ore delle
caldi sere d'estate.
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