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domenica 14 gennaio 2018

ROTONDELLA. ATTESA LA CARTA DEI SITI IDONEI AL DEPOSITO UNICO DELLE SCORIE. INTANTO C'È CHI DICE SI. IN PIEMONTE LO VOGLIONO CONSIDERANDO LE RICADUTE OCCUPAZIONALI

BIDONI CON SCORIE NUCLEARI STOCCATI ALL'ITREC

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 14.1.18


ROTONDELLA – C'e attesa anche in Basilicata per la pubblicazione della Cnapi (Carta delle aree potenzialmente idonee) sulla realizzazione del Deposito nazionale unico (Dnu) dei rifiuti radioattivi d'Italia. Come è noto, il ministro dello sviluppo economico,Carlo Calenda, agli inizi dello scorso dicembre, rese noto che il documento sarebbe stato pubblicato prima delle elezioni politiche. Sarà così? Intanto, in Piemonte, c'è stato chi ha detto “Si” all'ubicazione. La stampa di quella regione ha riportato dichiarazioni in tal senso di esponenti del mondo industriale della provincia di Vercelli. Provincia che, con Trino e Saluggia, già detiene l'80% circa dei rifiuti nucleari d'Italia in termini di carico radioattivo. In particolare, è stato Carlo Piazza, presidente del Consorzio Sant'Andrea, a dichiarare: “Il decommissioning prosegue mentre il Deposito nazionale che come indicava Sogin nel 2001 avrebbe dovuto essere operativo nel 2009 non ha ad oggi neppure la localizzazione. Sono necessari sempre “ulteriori approfondimenti”. Da noi si contesta tutto, trincerandosi dietro pur condivisibili, a volte, ragioni ambientalistiche. No al nucleare, no ai termovalorizzatori, no ai rigassificatori, no ad impianti eolici, no ad impianti fotovoltaici. Così il progetto per il Dnu che in altri Paesi è conteso da più località, per tutto ciò che può comportare in senso di lavoro e risorse per il sito prescelto, da noi non solo non è stato richiesto ma si arriva al paradosso che anche la realizzazione di un centro di ricerca sulla fusione nucleare sarà realizzato a Casale Monferrato (Alessandria). Con la consapevolezza, però, che forse alla nostra provincia spettava il diritto di scelta prioritario”. Posizione sostenuta anche dal direttore dalla locale Confindustria che, col suo direttore Carlo Mezzano, ha considerato un'opportunità la possibile localizzazione del Deposito nel vercellese per le ricadute occupazionali derivanti da costruzione, vigilanza e compensazioni ambientali. Senza considerare che annesso al Dnu sarà realizzato anche un centro di ricerche. “Il nostro atteggiamento – ha detto Mezzano sul sito online de La stampa - è di apertura verso un'ipotesi del genere. Anche perchè di scorie già ne abbiamo. E' solo una questione di messa in sicurezza”. In attesa della Cnapi, dunque, dibattito aperto sulla localizzazione del Dnu. Quanto meno in Piemonte.



LOCALIZZAZIONE DEL DNU, ANCORA TUTTO DA DECIDERE. E SONO TRASCORSI PIÙ DI TRE ANNI E MEZZO


ROTONDELLA - L'ITER PER LA LOCALIZZAZIONE DEL DEPOSITO NAZIONALE DELLE SCORIE RADIOATTIVE CON ANNESSO PARCO TECNOLOGICO È STATO AVVIATO IL 4 GIUGNO 2014, DATA IN CUI ISPRA (ISTITUTO SUPERIORE PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE) PUBBLICÒ I “CRITERI PER LA LOCALIZZAZIONE”. IL SUCCESSIVO 2 GENNAIO LA SOGIN, LA SPA INCARICATA DI LOCALIZZARE, REALIZZARE E GESTIRE DEPOSITO E PARCO, CONSEGNÒ A ISPRA LA PROPOSTA DI CARTA NAZIONALE DELLE AREE POTENZIALMENTE IDONEE (CNAPI). IL 13 MARZO 2015 ISPRA CONSEGNÒ AI MINISTERI DELLO SVILUPPO ECONOMICO E DELL’AMBIENTE LA SUA RELAZIONE SULLA PROPOSTA DI CNAPI ED IL 20 LUGLIO DELLO STESSO ANNO UN AGGIORNAMENTO RICHIESTO DAI DUE DICASTERI. DA ALLORA, IL NULLA.

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