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domenica 7 gennaio 2018

POLICORO. ANCORA TENSIONI DOPO L'ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE DEL 2017. MAIURI: “GESTIONE PERVERSA DEI LAVORI”. LA REPLICA DI RANU': “IO APPLICO LE REGOLE”

GIUSEPPE MAIURI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 7.1.18

POLICORO – Ancora tensioni dopo l'ultimo Consiglio comunale del 2017. Giuseppe Maiuri, capogruppo di Policoro futura, ha inviato una lunghissima lettera aperta al presidente dell'assemblea, Domenico Ranù, accusandolo di “gestione perversa” dei lavori. Secca la replica: “Non ho ancora letto la sua lettera. Sto lavorando ad un processo. Dico solo che io applico le regole”. Detto di Ranù torniamo a Maiuri: “La seduta oltre ad essere iniziata con ben oltre mezz’ora di ritardo, senza giustificato motivo, è stata gestita in maniera indecorosa. Lei stesso ha ritenuto “normale” ergersi più volte al di sopra del Regolamento, dello Statuto e del Testo unico degli enti locali. Dispiace dover constatare la disapplicazione di un regolamento che lei dovrebbe conoscere meglio di chiunque altro essendo tenuto ad applicarlo ed a farlo rispettare. Ciò è avvenuto in diverse circostanze: quando ha interrotto sistematicamente noi oppositori non permettendoci di esprimerci, quando ha permesso a membri della maggioranza di arrogarsi il diritto di intervento, quando ha ritenuto che non potevamo replicare con un breve intervento nonostante fossimo stati tirati in causa e quando non ci ha consentito di prendere la parola per porgere gli auguri di fine anno alla città. Siamo certi che si è trattato di errori in buona fede, dettati dall'inesperienza, perché se invece così non fosse sarebbe davvero grave. Auspichiamo pertanto che simili atteggiamenti, che vanificano le funzioni dei consiglieri comunali, non abbiano più a verificarsi e speriamo di non essere costretti a dover insistere fino allo stremo con ogni forza per poter prendere la parola”. Infine, l'attacco più duro: “Nessun tipo di provvedimento, né sul momento né successivamente, lei ha inteso assumere quando i toni di taluni interventi sono fuoriusciti dalle regole di civiltà e rispetto personale ed istituzionale e questo ci dispiace anche perché, dal suo ruolo di garanzia, tollerare le offese personali e consentirle equivale a non discostarsene. Un perverso modo di gestire l’assise che ha portato a nervosismi e favorito un indisciplinato botta e risposta accompagnato da alterchi da saloon e battutine indigeste, fino ad arrivare alle offese personali nei confronti di un ex candidato sindaco (Gianni Di Pierri, ndr)”.

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