LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 19.6.18
ROTONDELLA -
Massimo Scalia, docente universitario di fisica e presidente della
Commissione scientifica sul decommissioning, già consulente della
Regione dopo la “battaglia di Scanzano” del novembre 2003, ha
attaccato la Sogin spa, incaricata della messa in sicurezza degli ex
siti nucleari, per i ritardi da essa accumulata. E tutti sanno che in
riva allo Jonio c'è il bubbone nucleare lucano, l'Itrec della
Trisaia, uno dei siti in cui opera, appunto, la spa di proprietà del
ministero del tesoro. “Nella vicenda del nucleare – ha sostenuto
Scalia - l’Italia sta battendo tutti i record di ritardo, con una
levitazione dei costi a danno dei cittadini: niente Cnapi (la carta
dei siti potenzialmente idonei dove ubicare il Deposito unico delle
scorie del Belpaese), la Sogin è allo sbando e il Programma
nazionale per la gestione dei rifiuti nucleari resta appeso. Nel suo
ultimo piano industriale la società ha spostato in avanti di altri
11 anni, al 2036, la fine prevista dei lavori. E questa, da quando è
nata, sembra sia l’attività che la Sogin riesce a svolgere meglio.
Molte sono le richieste per il suo commissariamento. Non è, però,
che il commissariamento si sia rivelato un toccasana fin dai tempi
del generale Carlo Jean e dell’insurrezione della Basilicata che
impedì l’attuazione del truffaldino decreto “Scanzano” del
Governo Berlusconi. L’unica vera risposta è il risveglio dal
colpevole torpore ed accelerare l’adempimento concreto delle
realizzazioni fino a oggi continuamente rimandate. Questo sì sarebbe
segnale di vero cambiamento”.
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