IL PROCURATORE PACE, A SX, A SCANZANO JONICO, NEL CAMPO BASE DI SCANZIAMO LE SCORIE, DICEMBRE 2003, CON PINO MELE ED ANTONELLO BONFANTINO |
LIBERA BASILICATA HA RICORDATO IL GIUDICE NICOLA MARIA PACE NELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE. ED HA FATTO BENE. IL MAGISTRATO E' RICORDATO ANCHE NEL METAPONTINO. DA PROCURATORE DI MATERA, NEL 1984, DIEDE L'AVVIO ALL'INCHIESTA “NUCLEARE CONNECTION” SUL PRESUNTO TRAFFICO DI MATERIALI RADIOTTIVI E SCORIE DALLA TRISAIA. UN'INCHIESTA SU CUI HO RIEMPITO PAGINE DI GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO INTERVISTANDO ANCHE PACE. IL GIUDICE, DOPO IL TRASFERIMENTO A TRIESTE, RIMASE LEGATO ALLA NOSTRA TERRA. VENNE A SCANZANO JONICO PER LA BATTAGLIA CONTRO IL CIMITERO ATOMICO INCORAGGIANDO ALLA LOTTA PACIFICA E TORNO' NEL 2007 PER UN CONVEGNO IN MUNICIPIO. DI ENTRAMBI GLI EVENTI PUBBLICO DUE FOTO. RIPRODUCO ANCHE UN ARTICOLO DELLA GAZZETTA DEL 14 APRILE 2010, “SCORIE E MAFIE. LA COMMISSIONE CONTESTA A PM LUCANO MANCATE VERIFICHE” IN CUI SI PARLA DELL'AUDIZIONE DAVANTI ALLA COMMISIONE BICAMERALE DEI RIFIUTI DELL'ALLORA PM DELLA PROCURA DI POTENZA, FRANCESCO BASENTINI, PARTENDO DALL'INCHIESTA DI PACE.
SCANZANO JONICO 27.12.2007, DA SX: PASQUALE DORIA, IL COMPIANTO DOMENICO LENCE, VINCENZO MONTAGNA, IL GIUDICE PACE, ORESTE LOPOMO |
IL COMUNICATO DI LIBERA BASILICATA
31 AGOSTO 2012 – 31 AGOSTO 2020
Ottavo
anniversario della morte del Giudice Nicola
Maria Pace, procuratore
onorario presso la Corte di Cassazione e già Procuratore della
Repubblica presso i Tribunali di Brescia e Trieste.
Membro
della Commissione Ecomafie presso il Ministero dell'Ambiente, su
incarico del Consiglio Superiore della Magistratura. Formatore nei
corsi per i magistrati inquirenti italiani e stranieri, presso
l'Istituto Superiore di Polizia di Roma e autore di numerosi saggi.
Alla
guida della Procura di Matera, si è distinto per le indagini sui
traffici di rifiuti nucleari e la tutela dell'ambiente.
Uomo
di grande umanità e di cultura. Cordiale e disponibile ad accertare
i fatti e ad ascoltare la gente.
Da sette anni Libera Basilicata e Libera Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Comune di Filiano (Pz) e la famiglia Pace, hanno organizzato un Riconoscimento nazionale dedicato al Giudice. Quest’anno la crisi connessa alla diffusione della pandemia di Covid-19 ha consigliato di sospendere il premio. Dal prossimo anno la giornata dedicata al Giudice Nicola Maria Pace assumerà una dimensione e una formula nuova di alto valore per la nostra regione.
LIBERA - COORDINAMENTO DI BASILICATA
L'ARTICOLO DE LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 14 APRILE 2010
"SCORIE E MAFIA. LA COMMISSIONE CONTESTA A PM LUCANO MANCATE VERIFICHE
DI FILIPPO MELE
Stanno destando scalpore alcuni contenuti dell'audizione del sostituto procuratore della Repubblica presso la Procura distrettuale antimafia di Potenza Francesco Basentini, davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Al centro del confronto, l'inchiesta “Nucleare connection” partita nel 1984, con l'allora procuratore di Matera, Nicola Maria Pace, e finita a Basentini, nel 2007, dopo essere stata condotta dall'ex capo della Dda Giuseppe Galante e dal suo sostituto Felicia Genovese. Inchiesta archiviata nei mesi scorsi
14 Aprile 2010
ROTONDELLA -
Stanno destando scalpore alcuni contenuti dell'audizione del
sostituto procuratore della Repubblica presso la Procura distrettuale
antimafia di Potenza Francesco Basentini, davanti alla Commissione
parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo
dei rifiuti. Al centro del confronto, l'inchiesta “Nucleare
connection” partita nel 1984, con l'allora procuratore di Matera,
Nicola Maria Pace, e finita a Basentini, nel 2007, dopo essere stata
condotta dall'ex capo della Dda Giuseppe Galante e dal suo sostituto
Felicia Genovese. Inchiesta archiviata nei mesi scorsi.
Nelle
25 pagine del resoconto stenografico, molti i punti di “differenza
di vedute” tra il presidente della Commissione, Gaetano Pecorella,
avvocato, il commissario Candido De Angelis, ed il magistrato. Tra
questi, le mancate verifiche su alcune dichiarazioni del pentito di
'ndrangheta Francesco Fonti, il deus ex machina dell'inchiesta, su
false fatturazioni e sul flusso del danaro che sarebbe stato pagato
in nero alla mala calabrese (famiglia Musitano) tramite la Cyprus
Popular Bank di Nicosia e la Beogradska di Cipro prima di versarlo a
Belgrado.
“Discordanze” anche sui mancati voli con aerei
attrezzati sulla Trisaia e dintorni per verificare la presenza o meno
di fusti interrati. Il più rilevante punto di frizione, tuttavia, è
stato quello sull’attendibilità del pentito in
questione.
Basentini: «Fonti all'inizio degli anni ‘90
ha deciso di collaborare con la Dda di Reggio Calabria. Iniziò il
percorso nel 1994 e lo finì nel 1999, capitalizzando una data somma.
Poi, iniziò un percorso di vita da ex collaboratore. A distanza di
alcuni anni emerge un nuovo percorso collaborativo di Fonti, ossia la
storia dei traffici illeciti, delle scorie, delle navi (affondate in
mare, ndr). In quel periodo era stato condannato per calunnia e nel
carcere conosce Guido Garelli, personaggio altrettanto dotato di
informazioni. I due, verosimilmente, si scambiano informazioni e da
quel momento in poi Fonti dà vita a un nuovo percorso collaborativo.
Chiediamoci quanto sia attendibile un collaboratore che, a distanza
di 6-7-8 anni dall'inizio della sua collaborazione, si ricordi, dopo
3 anni, di fare dichiarazioni sconvolgenti».
Pecorella:
«A noi interessa verificare i dati obiettivi; non conosciamo le
ragioni per cui ha parlato con questi tempi. Ha anche mandato in
carcere 150 persone, quindi aveva una data
attendibilità».
Basentini: «Facendone condannare una
ventina, però… ».
Pecorella: «No».
Basentini:
«Sì. Io ho questo dato».
Pecorella: «Noi ne abbiamo
uno diverso».
di FILIPPO MELE
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