Visualizzazioni totali

martedì 20 ottobre 2020

BASILICATA. VACCINI ANTINFLUENZALI CERCASI

LA CAMPAGNA VACCINALE ANTINFLUENZALE ED ANTIPNEUMOCOCCICA IN REGIONE È GIÀ PARTITA QUANDO AFFIORANO I PRIMI PROBLEMI. “NOI MEDICI DI FAMIGLIA – HA DETTO ANTONIO SANTANGELO, SEGRETARIO REGIONALE DELLA FIMMG – SOMMINISTREREMO AI NOSTRI ASSISTITI TUTTE LE DOSI CHE LA REGIONE CI CONSEGNERÀ”. GIÀ. MA QUANTE SARANNO QUESTE DOSI? “ABBIAMO AVUTO, SINORA – HA SPIEGATO MICHELE CAMPANARO, SEGRETARIO PROVINCIALE DI MATERA DELLO STESSO SINDACATO – UN QUANTITATIVO CHE, DOPO UN GIORNO DI VACCINAZIONI, È GIÀ QUASI FINITO. OCCORRONO NUOVE DOSI. LA REGIONE SI È IMPEGNATA A FORNIRCENE ALTRE AD INIZIO DI NOVEMBRE. SPERIAMO SIANO IN NUMERO TALE DA PERMETTERCI DI RISPONDERE A TUTTE LE RICHIESTE, CRESCENTI, DEI NOSTRI ASSISTITI”

Vaccini antinfluenzali cercasi in Basilicata. Già dopo il primo giorno di vaccinazioni il numero di dosi distribuite ai medici di medicina generale si è dimostrato, in molti casi, insufficiente. La richiesta degli assistiti è salita di molto rispetto al passato, causa pandemia da Covid-19, tanto che chiedono di vaccinarsi moltissimi che negli anni scorsi rifiutavano di farlo. Quest'anno, poi, proprio per avere una coorte di vaccinati superiore a quella degli anni scorsi al fine di agevolare le diagnosi differenziali tra influenza e contagio da coronavirus e per “liberare” gli ospedali da quanti accusano complicanze dall'infezione influenzale, il Governo e le Regioni hanno stabilito che le dosi vengano somministrate gratuitamente non dai 65 anni in su ma dai 60 in su, per gli adulti, e dai 6 mesi ai sei anni per i bambini. Confermata la gratuità del vaccino antinfluenzale ed antipneumococcico anche a chi è fuori dalle citate fasce di età ma che ha patologie croniche, il personale sanitario, le donne nel secondo e nel terzo mese di gravidanza, gli addetti ai servizi pubblici di interesse collettivo ed altre categorie. Le dosi di vaccino messe a disposizione dei medici, però, non sembrano sufficienti, al momento, a rispondere alle richieste. “Speriamo – ha detto Michele Campanaro, segretario provinciale di Matera della Fimmg, il sindacato più numeroso in termini di iscritti della categoria – che la seconda fornitura promessaci, ad inizio novembre, sia adeguata alle richieste”. Ed Antonio Santangelo, che della stessa Fimmg è segretario regionale, ha aggiunto: “E' certo che noi somministreremo ai nostri assistiti tutte le dosi che la Regione ci fornirà. Non è nostra responsabilità approviggionarsi in tempo e nelle quantità necessarie dei vaccini”. Insomma, il rischio è che le forniture regionali non siano rispondenti alle richieste, cresciute a dismisura, della popolazione di Basilicata. E che non si riesca, quantomeno per la fascia di popolazione più a rischio, quella tra i 65 anni in su, a raggiungere le coperture che l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale indicano come minima, il 75%, e ottimale, il 95%. Il calcolo è presto fatto. Se ad un medico di medicina generale con 270 pazienti nella fascia di età su indicata vengono consegnate 120 dosi del vaccino da somministrare come si potrà coprire quantomeno il minimo del 75%? Non resta che attendere.

Nessun commento:

Posta un commento