IL PAZIENTE PER QUEL PRURITO IMPOSSIBILE HA FATTO ANDATA E RITORNO DAL PRONTO SOCCORSO E DA MEDICI SPECIALISTI VARI ED HA CAMBIATO TRE DOTTORI DI BASE. UN VIAGGIO TRA LE TANTE OMBRE DELLA SANITÀ DEL MATERANO MA ANCHE CON QUALCHE… LUCE
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Il racconto del nostro follower è lungo e minuzioso. Questa che vi proponiamo è una sintesi. Il “succo”: il suo è stato un lungo viaggio nei mali della sanità del Materano senza che nessun medico avesse avuto il dubbio che quel suo prurito impossibile fosse scabbia presa in ospedale, a Matera. Praticamente è stato il paziente stesso, 61 anni, a fare la diagnosi quando ha letto sul nostro blog “Ospedale di Matera. Casi di scabbia tra il personale sanitario”. Da allora il dubbio, la diagnosi, la cura tutt’ora in corso.
Ma andiamo con ordine.
Ecco stralci del… racconto: “Il sei di agosto subisco un infortunio sul lavoro. In ospedale, al PS, trovo una dottoressa gentilissima, la luce in questa storia di malasanità, che mi ha assistito sino a togliermi lei stessa i 45 punti di sutura”. Tutto sembrava procedere bene sino al 3 settembre: “Un calo di pressione. Di nuovo al PS e di nuovo la dottoressa citata. Tutto ok ma serve un ecocardiogramma. Ricetta con priorità 10 giorni ma… invano. Il 7 settembre dolori al petto, battito accelerato. Di nuovo PS e ricovero sino alla coronarografia, negativa. Diagnosi: angina pectoris. Ma avevo peso al petto. Per questo mi chiedono una consulenza pneumologica per il 16 settembre. Qui visita e primi accertamenti. Serve una TAC ai polmoni. A pagamento subito, con la mutua nessuna data. Con RACCOMANDAZIONE, il 17 ottobre. Per farla vedere al pneumologo, una nuova prenotazione. Con RACCOMANDAZIONE, il 31 ottobre. Ricovero per una broncoscopia. COSÌ, ECCO IL LETTO DI OSPEDALE DAL 4 AL 7 NOVEMBRE. Diagnosi: PBCO. Cura: un broncodilatatore in spray”.
Ed ecco il… bello. “Il 9 novembre comincia il prurito su tutto il corpo. Chiamo la mia dottoressa di base: “Potrebbe dipendere dal broncodilatatore. Se non passa torna in Pneumologia”. Ci torno ma lo specialista, dopo 2 ore di attesa, mi dice che dovevo farmi seguire dal mio medico o dovevo andare al PS. Ci vado. Dopo 7-8 ore il medico, senza visitarmi, dice che il prurito dipende dalle medicine. Mi fa un prelievo, una flebo e alla dimissione mi dice di non prendere più il broncodilatatore ma una pillola di antiprurito al giorno. Invano. Il 18 novembre richiamo la mia dottoressa a cui avevo chiesto più volte una sua visita per farmi un’impegnativa per un dermatologo con priorità. Lei mi risponde “Non c’è bisogno. Prendi questi farmaci”. Dopo 2-3 giorni la pressione si alza. Mi dice: “Riprendi l’antistaminico o torna al Ps”. Ma calvario e prurito continuano”.
Allora? “Il 25 novembre ritorno al PS e ritrovo la dottoressa che mi aveva fatto la sutura al braccio. Mi visita, mi fa la terapia, un prelievo. Alla dimissione mi chiede con priorità 10 giorni visita allergologa e visita pneumologica. Prenoto al Cup. Il 26 novembre visita pneumologica. Visita e sostituzione del broncodilatatore. Ma arriva il primo specialista che mi rimprovera di stare sempre lì! Il giorno dopo allergologia: Visita ma niente prove allergiche perché sono in cura con antistaminico”.
Il prurito era impossibile da resistere. “E siamo arrivati all'inizio di dicembre dopo aver cambiato medico di base. Leggo sul suo blog, filippomele.blogspot.com e sento al Tg3 Basilicata che ci sono stati casi di scabbia all'ospedale di Matera. La lampadina! Chiedo alla nuova dottoressa se non avessi contratto la scabbia in ospedale. Lei mi visita mi chiede una consulenza dermatologica con priorità. Vado alla ASL. La prima data è il 16 dicembre. Chiedo all'infermiere se ci fosse il dermatologo. Lui mi dice di ritornare il 9. Ritorno e finalmente scopro di aver contratto la scabbia!!! Ma la cura non funziona. Il 13 dicembre la nuova dottoressa di base mi rimanda al PS. Trovo la dottoressa della sutura, un segno del destino, che chiama l’infettivologa. Chiedo di ricoverarmi: “No”. Torno dal dermatologo Asl. “La cura è questa”. Tento di nuovo in ricovero ma invano. A questo punto visita dermatologica ad Acquaviva, con prelievo di strati di pelle e conferma: scabbia. Cura con un trattamento preparato in farmacia”.
Intanto? “Intanto l'Ufficio igiene, con gentilezza, mi ha detto che non posso rientrare a lavorare se non dopo che un dermatologo attesterà la mia completa guarigione. Sarò chiamato. Nel frattempo ho dovuto trovare il terzo medico di base. La seconda dottoressa dopo avermi accettato mi ha chiesto di trovarmi un altro medico perché lei aveva superato il tetto di pazienti e non riusciva a gestirmi. E così ho fatto. Ora mi curo ed aspetto di guarire. Ci riuscirò?”
Sin qui, per sommi capi, il racconto del nostro lettore. Racconto che vi abbiamo sintetizzato senza alcun nostro commento. Tutti i protagonisti della storia riflettano sulla loro azione, sull’approccio avuto con l’assistito, sulle loro capacità di ascolto dei problemi dei pazienti. Una storia vera che dovrebbe interessare anche il management della Asm.
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