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| L'INGRESSO DELL'ITREC DELLA TRISAIA |
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| LA PISCINA CON LE 64 BARRE DI EK RIVER |
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| I DUE CASK |
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| IL DEPOSITO PER I DUE CASK E PER I MANUFATTI CEMENTATI DEL PRDOTTO FINITO |
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| LA PROROGA DEL MASE (GAZZETTA UFFICIALE 5.5.2025) |
Il Ministero
dell’ambiente e della sicurezza (MASE) ha concesso una terza proroga per la validità
della Valutazione di impatto ambientale (Via) per il progetto di realizzazione dell’Impianto
per il condizionamento del prodotto finito (Icpf) all’Itrec di Rotondella (MT).
Proroga richiesta dalla Sogin, la spa di Stato deputata al decommissioning
(smantellamento) di centrali e siti nucleari del Belpaese. Slittano
ulteriormente, dunque, i tempi per la messa in sicurezza e riporto a prato
verde del sito atomico lucano. Sito che potrebbe, addirittura, passare da
deposito temporaneo a definitivo secondo la proposta avanzata ieri dal ministro
Gilberto Pichetto Fratin. Notizia della avvenuta proroga è stata fornita dal
sito specializzato in energia staffettaonline.com che ha anche ricordato come
la Via all’Icpf risale al 2011con validità sino al 2016; poi una prima proroga
al 2020 ed una seconda al 2024. Ora siamo arrivati al 2028. L’Icpf dovrà
trattare i rifiuti nucleari liquidi presenti a Rotondella e derivanti dal
riprocessamento di alcuni elementi del ciclo uranio – torio provenienti da Elk
River, Minnesota, Usa. I rimanenti 64 elementi, come è noto, sono custoditi
nella piscina dell’impianto e raffreddati H24 sino a quando non saranno
estratti ed inseriti a secco in due cask già presenti in loco per il trasporto
all’ipotizzato Deposito unico delle scorie radioattive d’Italia. Se ci sarà.
Nella
richiesta di proroga Sogin, come riportato ancora da staffettaonline.com, ha
spiegato che il mancato completamento dell’opera entro la fine del 2024 è
dipeso da circostanze imprevedibili ed estranee alla sua volontà ma legate,
essenzialmente, alla complessità della procedura di gara, avviata nel 2022 e su
cui pendono ancora ricorsi al Consiglio di Stato. Per Sogin altre circostanze sono
da ricercare nei ritardi accumulati dalla Provincia di Matera per la
valutazione della domanda di modifica non sostanziale dell’Autorizzazione unica
ambientale (Aua), presentata dalla spa ad agosto 2023, relativa allo spostamento
di alcuni tratti della rete fognaria interferenti con le fondazioni dell’edificio
di processo.
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