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mercoledì 7 maggio 2025

ROTONDELLA (MT). ITREC DELLA TRISAIA. BRUTTA NOTIZIA. SI ALLUNGANO I TEMPI PER LA MESSA IN SICUREZZA. TERZA PROROGA DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE PER LA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO PER IL CONDIZIONAMENTO DEL PRODOTTO FINITO: DA FINE 2024 AL 31 GENNAIO 2028. LA SOGIN: “LAVORI NON CONCLUSI PER CIRCOSTANZE IMPREVEDIBILI”. E ACCUSA PER I RITARDI ANCHE LA PROVINCIA DI MATERA

 

L'INGRESSO DELL'ITREC DELLA TRISAIA

LA PISCINA CON LE 64 BARRE DI EK RIVER

I DUE CASK

IL DEPOSITO PER I DUE CASK E PER I MANUFATTI CEMENTATI DEL PRDOTTO FINITO

LA PROROGA DEL MASE (GAZZETTA UFFICIALE 5.5.2025)

Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza (MASE) ha concesso una terza proroga per la validità della Valutazione di impatto ambientale (Via) per il progetto di realizzazione dell’Impianto per il condizionamento del prodotto finito (Icpf) all’Itrec di Rotondella (MT). Proroga richiesta dalla Sogin, la spa di Stato deputata al decommissioning (smantellamento) di centrali e siti nucleari del Belpaese. Slittano ulteriormente, dunque, i tempi per la messa in sicurezza e riporto a prato verde del sito atomico lucano. Sito che potrebbe, addirittura, passare da deposito temporaneo a definitivo secondo la proposta avanzata ieri dal ministro Gilberto Pichetto Fratin. Notizia della avvenuta proroga è stata fornita dal sito specializzato in energia staffettaonline.com che ha anche ricordato come la Via all’Icpf risale al 2011con validità sino al 2016; poi una prima proroga al 2020 ed una seconda al 2024. Ora siamo arrivati al 2028. L’Icpf dovrà trattare i rifiuti nucleari liquidi presenti a Rotondella e derivanti dal riprocessamento di alcuni elementi del ciclo uranio – torio provenienti da Elk River, Minnesota, Usa. I rimanenti 64 elementi, come è noto, sono custoditi nella piscina dell’impianto e raffreddati H24 sino a quando non saranno estratti ed inseriti a secco in due cask già presenti in loco per il trasporto all’ipotizzato Deposito unico delle scorie radioattive d’Italia. Se ci sarà.

Nella richiesta di proroga Sogin, come riportato ancora da staffettaonline.com, ha spiegato che il mancato completamento dell’opera entro la fine del 2024 è dipeso da circostanze imprevedibili ed estranee alla sua volontà ma legate, essenzialmente, alla complessità della procedura di gara, avviata nel 2022 e su cui pendono ancora ricorsi al Consiglio di Stato. Per Sogin altre circostanze sono da ricercare nei ritardi accumulati dalla Provincia di Matera per la valutazione della domanda di modifica non sostanziale dell’Autorizzazione unica ambientale (Aua), presentata dalla spa ad agosto 2023, relativa allo spostamento di alcuni tratti della rete fognaria interferenti con le fondazioni dell’edificio di processo.

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