Il dilemma. Pubblicare le mail, lettere, commenti e comunicati anonimi o no? Od ancora: pubblicare quelle stesse “informazioni” fornite, magari, da nomi e indirizzi del tipo “I cittadini di…”, “Comitato spontaneo…”, Gli abitanti di…”, “I lucani di…”, “Gruppo giovani…”? Oppure: pubblicare le stesse comunicazioni senza che sia fornito il nome e cognome, un indirizzo preciso od un numero di telefono di un referente da contattare sia pur richiesto?
Come mi è capitato!
Ebbene, questa pagina Facebook, e collegati blog, profili Instagram e Tiktok, ritiene di NO. A differenza di tanti altri che pubblicano senza conoscere la fonte ma indicando nomi di fantasia. Sollevare un problema ma senza metterci la… faccia. Perché? Perché non confessare la propria identità? Forse si è amici di quelli che si attaccano e non si può… comparire? Forse perché nella vita si fa il contrario di quel che si comunica? Chissà!
Il fatto è che noi siamo abituati da anni a firmare quel che facciamo, prendendoci i relativi oneri e onori.
Come sono abituati gli esponenti di associazioni impegnate a tutela del cosiddetto bene comune.
Tanti, del resto, i nostri followers che ci hanno sollevato e sollevano notizie e questioni mettendoci nome, cognome, indirizzo, foto.
L’anonimato potrà essere concesso, e noi lo concediamo, solo su espressa e giustificata richiesta dell’interessato ma avendo, io giornalista, la fonte certa del caso. Già.
Perchè nascondersi? Interessi privati? Interessi professionali o aziendali? Volontà di colpire questo o quello o quella istituzione? Per quale tornaconto… da tenere nascosto? I nostri lettori conoscono il metodo del nostro lavoro. Ed il nostro impegno su tutti i problemi sociali, economici, culturali, sanitari, politici, che ci vengono sollevati. Ma solo nei modi dovuti.
NO AD ANONIMI. NON MANDATECI COMUNICATI, MAIL, LETTERE CHE NON SIANO TRACCIABILI. SARA’ TUTTO CESTINATO!




Nessun commento:
Posta un commento