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sabato 5 marzo 2022

SCANZANO JONICO. CLAN SCHETTINO. OPERAZIONE CENTOUNO, TUTTI RINVIATI A GIUDIZIO

 LA DECISIONE DEL GUP DEL TRIBUNALE DI POTENZA. SI TRATTA DEI SOGGETTI COINVOLTI NELL’OPERAZIONE CENTOUNO, COORDINATA DALLA PROCURA DISTRETTUALE ANTIMAFIA, E SVILUPPATASI CON DUE BLITZ, IL 4 FEBBRAIO 2019 E IL 26 SETTEMBRE 2019. NUMEROSI I CAPI DI IMPUTAZIONE. TRA QUESTI LA MINACCIA AGGRAVATA NEL MIEI CONFRONTI DEL 10 OTTOBRE 2018. UDIENZA DAVANTI AL TRIBUNALE COLLEGIALE DI MATERA FISSATA AL 23 GIUGNO PROSSIMO. LA NOTIZIA E’ LEGGIBILE CLICCANDO SUL LINKLA DECISIONE DEL GUP DEL TRIBUNALE DI POTENZA. SI TRATTA DEI SOGGETTI COINVOLTI NELL’OPERAZIONE CENTOUNO, COORDINATA DALLA PROCURA DISTRETTUALE ANTIMAFIA, E SVILUPPATASI CON DUE BLITZ, IL 4 FEBBRAIO 2019 E IL 26 SETTEMBRE 2019. NUMEROSI I CAPI DI IMPUTAZIONE. TRA QUESTI LA MINACCIA AGGRAVATA NEL MIEI CONFRONTI DEL 10 OTTOBRE 2018. UDIENZA DAVANTI AL TRIBUNALE COLLEGIALE DI MATERA FISSATA AL 23 GIUGNO PROSSIMO

SCANZANO JONICO 26.10.2019. OPERAZIONE CENTOUNO BIS

SCANZANO JONICO – Sono stati tutti rinviati a giudizio i soggetti coinvolti nell’Operazione antimafia denominata Centouno coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Potenza. Operazione concretizzatasi con due blitz notturni nella città jonica e in altri centri della costa metapontina il 4 febbraio 2019 e il successivo 26 settembre. E’ stato il Giudice delle udienze preliminari del Tribunale del capoluogo di regione, Marianna Zampoli, a rinviare a giudizio, nella giornta di ieri, coloro che furono interessati da provvedimenti della magistratura nell’ambito dell’inchiesta su quella che il procuratore distrettuale Francesco Curcio indicò come “mafia della costa jonica”. La prima udienza del processo è stata fissata davanti al Tribunale collegiale di Matera in data 23 giugno 2022. Tra i soggetti rinviati a giudizio vi sono Gerardo Schettino, colui che gli inquirenti ritengono il capo dell’omonimo clan egemone sul Metapontino; il figlio Giuseppe; il cognato Domenico Porcelli, considerato dagli inquirenti il “braccio destro” del capo; più molti altri affiliati. Tutti i soggetti rinviati a giudizio, a vario titolo fra loro, per l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Anna Gloria Piccininni, farebbero parte dell’associazione di stampo mafioso con base a Scanzano Jonico, denominata “Clan Schettino” dedita al racket delle estorsioni in danno di imprenditori agricoli ed edili, al traffico ed allo spaccio di stupefacenti, a reati in materia di illegale detenzione di armi. I principali reati contestati sono quelli di spaccio di sostanze stupefacenti; incendio e danneggiamento a seguito di incendio; minaccia aggravata dal metodo mafioso; estorsione aggravata dal metodo mafioso; detenzione e porto illegale di armi; tentato omicidio aggravato e lesioni personali. Tra di essi la minaccia aggravata nei confronti del sottoscritto, all’epoca dei fatti giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno. Nella notte del 10 ottobre 2018 mi fu recapitata una busta contenente un foglio A 4 bianco, una penna Bic rossa, e un proiettile di pistola inesploso. Un petardo, altresì, fu lanciato sul tetto della mia casa. Così scrisse nella sua informativa alla stampa il procuratore Curcio: “La particolare capacità d’intimidazione del sodalizio e la sua volontà di imporsi sul territorio era pure dimostrata dalle minacce ad un giornalista del posto, Filippo Mele della Gazzetta del Mezzogiorno, che si era occupato ed aveva riferito, nel corso della sua attività professionale, delle infiltrazioni, ma sarebbe meglio dire, dell’occupazione mafiosa del territorio da parte della medesima organizzazione”. Tra i vari episodi contestati dall’accusa, tra l’altro, vi sono:

02.01.2019 – rapina al supermercato “QUI’ Discount”, in Policoro, aggravata dall’uso di armi da fuoco;
09.04.2018 – incendio azienda agricola in Scanzano APOFRUIT;
19.02.2018 – tentata estorsione in danno dell’impresa edile SINNICA SERVICE S.r.l., mediante apposizione di fiori, lumini votivi e un candelotto contenente esplosivo posto davanti il cancello del cantiere, in Montalbano Jonico;
22.09.2017 — tentato omicidio, mediante esplosione di colpi di arma da fuoco, nei di BASHIRU ABDUL MUMIN, cittadino ghanese, in Policoro;
20.05.2017 tentata estorsione in danno dell’impresa edile DONADIO GIORGIO S.r.l., mediante apposizione di fiori e lumini votivi davanti la porta di ingresso dell’ufficio, in Scanzano Jonico. Ricordiamo che uno dei soggetti ritenuto affiliato al Clan, il cittadino polacco WILK Mateusz Jakub, detto “Matteo”, ha deciso di collaborare con la magistratura. Le sue dichiarazioni sono state ritenute probanti dalla Procura distrettuale antimafia di Potenza. Lo stesso Wilk ha chiesto per i fatti a lui contestati il rito abbreviato celebrato davanti al Gup Zampoli nella stessa udienza di ieri.

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