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lunedì 26 giugno 2023

FESTE PATRONALI E CONCERTI DI CANTANTI NEOMELODICI. NUOVO CASO AD ATELLA (PZ). LIBERA BASILICATA: “NO ALLA MALAMUSICA SENZA SE E SENZA MA”

“PARAGONARE UNO CHE INNEGGIA ALLE MAFIE CON UNA PORNOSTAR È A DIR POCO ABERRANTE”. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE


FONTE LIBERA BASILICATA

C'è da restare allibiti ad ascoltare le dichiarazioni del rappresentante del comitato feste di Atella e del parroco sull'imminente esibizione del neomelodico Gianni Celeste.

Paragonare uno che inneggia alle mafie con una pornostar è a dir poco aberrante, il sesso libero e la mercificazione volontaria del corpo alla stregua di chi canta di boss assassini, chiede il pizzo e vive nell'illegalità.

Papa Francesco fu chiaro quando istituì la commissione presso la Pami (Pontificia academia mariana internationalis) per difendere da inquinamenti e superficialità il culto mariano. "𝐿𝑎 𝑑𝑒𝑣𝑜𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑝𝑎𝑡𝑟𝑖𝑚𝑜𝑛𝑖𝑜 𝑟𝑒𝑙𝑖𝑔𝑖𝑜𝑠𝑜 - 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑎𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑜𝑟𝑖𝑔𝑖𝑛𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑝𝑢𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎, 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎𝑛𝑑𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑎 𝑠𝑜𝑣𝑟𝑎𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑟𝑒, 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑟𝑖 𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑖 𝑐𝑟𝑖𝑡𝑒𝑟𝑖 𝑒𝑣𝑎𝑛𝑔𝑒𝑙𝑖𝑐𝑖 𝑑𝑖 𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑖𝑧𝑖𝑎, 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑡𝑎̀, 𝑜𝑛𝑒𝑠𝑡𝑎̀ 𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑖𝑑𝑎𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎̀"

Noi dal canto nostro, continuiamo a denunciare che, molti appuntamenti parrocchali che un tempo erano espressione di sincero culto e fervida devozione, rischiano di asservirsi a logiche di conquista e mantenimento del consenso sociale da parte della malavita.

Davvero abbiamo necessità di riempire le piazze e mandare il pubblico in delirio costi quel che costi? Siamo convinti che per sentirsi in pace con la coscienza serva sapere che "non è in atto un procedimento a carico del cantante" e, che l'importante è che non canti testi come "Nu latitante" o "Vite Perdute".

Quello dei neomelodici per alcuni viene considerato un fenomeno di semplice marginalità culturale e sociale, e la consapevolezza del suo potere diffusivo e infestante è ancora rara.

Noi continueremo a chiedervi di essere sentinelle sui territori, occhi attenti che scrutano ogni cosa, orecchie sempre pronte all'ascolto, e bocche che parlano alle coscienze, che si ribellano, e non restano mute sopraffatte dalla paura.

In tanti avete accolto il nostro monito e ancora una volta, vi siete fatti vedette di legalità delle realtà territoriali che vivete quotidianamente.

Noi continueremo a segnalare alle autorità, a chiamare le cose con il loro nome e a fare la nostra parte.

No alla malamusica, senza se e senza ma!!!

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