STAZIONARIE LE CONDIZIONI DI PIERLUIGI SINISGALLI DOPO IL
RISVEGLIO DAL COMA FARMACOLOGICO AVVENUTO DUE GIORNI FA
I DUE FERMATI PER L'AGGUATO COMPARSI DAVANTI AL GIP PER LA
CONVALIDA DEL FERMO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 9.7.15
SCANZANO JONICO – Giuseppe De Padova,
del centro del Metapontino, e la sua compagna Anna Conforte, di
Policoro, sono le due persone accusate del tentato omicidio in
concorso di Pierluigi Sinisgalli, titolare e gestore del locale
notturno “Club 106”, ferito attorno alle 0.15 della notte tra
sabato e domenica scorsi da un colpo di pistola. De Padova e Conforte
sono accusati anche di detenzione abusiva di arma da fuoco. L'uomo si
trova attualmente nel carcere di Matera, la donna in quello femminile
di Potenza. Ieri mattina, nella casa circondariale della città dei
Sassi, si è svolta l'udienza di convalida dei due fermi firmati dal
pubblico ministero incaricato dell'inchiesta, Annafranca Ventricelli.
Alla udienza, davanti al giudice delle indagini preliminari Angela
Rosa Nettis hanno preso parte, con le persone in stato di fermo,
anche i loro legali. Risulta che De Padova si sia avvalso della
facoltà di non rispondere. “E ciò – ha spiegato il suo
difensore, l'avv. Pietro Damiano Mazzoccoli – in attesa di studiare
bene gli atti a disposizione e di chiedere un successivo
interrogatorio a cui far sottoporre il mio assistito”. Il pm
Ventricelli, a proposito, ha chiesto la convalida del fermo con la
detenzione cautelare in carcere. L'avv. Mazzoccoli ha chiesto,
invece, misure alternative come la detenzione ai domiciliari o l'uso
del braccialetto elettronico. Ovviamente, non si è svolto davanti al
gip il previsto interrogatorio per la decisione di non rispondere di
De Padova. Ha risposto, al contrario, alle contestazioni che le sono
state rivolte Conforte, assistita dal suo avvocato, Maria Delfino. Il
gip Nettis si è riservata di decidere. Lo stesso giudice, intanto,
deve anche assumere le sue decisioni sulla richiesta di custodia
cautelare in carcere chiesta, sia pure in stato di libertà e non di
fermo, per il “terzo uomo”, un pugliese, entrato nella grave
vicenda di cronaca. La sua posizione, secondo le risultanze della
magistratura inquirente, sarebbe più defilata rispetto a quella dei
due accusati del tentato omicidio trattandosi, a quanto è trapelato,
di favoreggiamento. Le condizioni fisiche di Sinisgalli, intanto,
uscito dal coma, sveglio, orientato, lucido, sono stazionarie
rispetto a due giorni fa. Egli è ancora in prognosi riservata. I
medici lo ritengono un paziente estremamente delicato, in terapia
intensiva, da monitorare in maniera continuativa nel reparto di
rianimazione, dove trovasi ricoverato dalla notte in cui è stato
ferito. Il proiettile che l'ha colpito ha intaccato organi importanti
come la milza che è stata asportata dall'equipe chirurgica diretta
dal primario Vincenzo Sassone. Ovviamente, sul piano giudiziario, ed
anche per ricostruire con chiarezza il movente alla base del tentato
omicidio, saranno importantissime le sue dichiarazioni in merito a
quanto accadde davanti al “Club 106”. Ricordiamo che la complessa
indagine, basata anche sulle riprese di alcune telecamere di
videosorveglianza oltre che nella raccolta di molte testimonianze, è
stata condotta dagli uomini del Commissariato di pubblica sicurezza
di Policoro, coadiuvati da personale della Squadra mobile e della
Sezione scientifica giunti apposta da Matera.
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