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giovedì 7 gennaio 2021

NUCLEARE. SCALIA: “BENE PUBBLICAZIONE CNAPI. MA ORA SERVE PIÙ TEMPO PER LE OSSERVAZIONI”


LA COMMISSIONE SCIENTIFICA SUL DECOMMISSIONING (LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI EX SITI ATOMICI D'ITALIA, TRA CUI L'ITREC DI ROTONDELLA) HA CHIESTO PIÙ DI 60 GIORNI PER PRESENTARE LE OSSERVAZIONI DA PARTE DI CHI HA INTERESSE AL DEPOSITO DELLE SCORIE RADIOATTIVE ED AL PARCO TECNOLOGICO. ED IL PRESIDENTE DELL'ORGANISMO, MASSIMO SCALIA, IL FISICO MATEMATICO PADRE DELL'AMBIENTALISMO ITALIANO E GIÀ CONSULENTE DELLA REGIONE BASILICATA ALL'EPOCA DELLA BATTAGLIE DI SCANZANO JONICO, HA AGGIUNTO: “FAREMO PERVENIRE ALLA SOGIN LE NOSTRE OSSERVAZIONI. E' BIZZARRO AVER INSERITO NELLA CARTA DEI SITI POTENZIALMENTE IDONEI ANCHE AREE NELLE ISOLE, PER LE QUALI AGLI ALTRI RISCHI SI SOMMA QUELLO DEL TRASPORTO DELLE SCORIE VIA MARE, E QUELLA DI PIENZA, PATRIMONIO DELL’UMANITÀ PER L’UNESCO”. COME MATERA, AGGIUNGIAMO NOI


IL COMUNICATO DELLA COMMISSIONE SCIENTIFICA SUL DECOMMISSIONING

NUCLEARE. APERTA LA CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLA CNAPI. “NON È AMMISSIBILE CHE GLI STAKEHOLDERS ABBIANO SOLO 60 GIORNI DI TEMPO PER FARE OSSERVAZIONI SU UNA MATERIA CHE HA RICHIESTO AL GOVERNO 5 ANNI, PER DI PIÙ CON LE LIMITAZIONI ORA IMPOSTE DAL COVID-19. LA CONSULTAZIONE PUBBLICA DEVE AVERE TUTTO IL TEMPO CHE SERVE.” 

È questa la richiesta avanzata dalla Commissione scientifica sul Decommissioning, che da molti anni segue la vicenda dello smantellamento degli impianti nucleari italiani. Nei convegni nazionali che la Commissione ha organizzato con i soggetti portatori di interessi qualificati, a partire dai comitati cittadini sorti nelle localizzazioni delle scorie radioattive, è stato motivato con chiarezza il rifiuto che al Deposito nazionale per le scorie di bassa e media attività venisse associato il “Parco tecnologico”, figlio dell’epoca in cui si tentò ancora il rilancio del nucleare definitivamente sconfitto col referendum del 2011. Eppure, il ‘Parco tecnologico’ è ben presente nella documentazione oggetto della consultazione.

Faremo pervenire alla SOGIN le nostre osservazioni – afferma il prof. Massimo Scalia, presidente della Commissione scientifica. Certo, adottare stringenti criteri tecnici era doveroso, ma allora è bizzarro aver inserito nella CNAPI anche aree nelle isole, per le quali agli altri rischi si somma quello del trasporto delle scorie via mare. E poi, non bastano i meri criteri tecnici. Come si fa – ed è solo l’esempio più eclatante - a indicare tra le aree possibili quella di Pienza, patrimonio dell’umanità per l’UNESCO?” In ogni caso, conclude Scalia, è bene che ci sia finalmente una carta pubblica dei siti. E va riconosciuto alla SOGIN, che abbiamo aspramente e motivatamente criticato in varie occasioni, di aver questa volta adempiuto ai suoi compiti.”

Roma, 7.1.2021

Massimo Scalia

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