GERARDO SCHETTINO |
UOMINI DELLA GUARDIA DI FINANZA E DELLA SQUADRA ANTICRIMINE DELLA QUESTURA DI MATERA HANNO CONFISCATO BENI MOBILI, IMMOBILI E DISPONBILITA' FINANZIARIE DI GERARDO SCHETTINO, L'EX CARABINIERE RITENUTO DALLA MAGISTRATURA A CAPO DELL'OMONIMO CLAN MALAVITOSO OPERANTE NEL METAPONTINO. DI SEGUTO IL COMUNICATO STAMPA DEL PROCURATORE DISTRETTUALE FRANCESCO CURCIO E IL FILMATO DELL'OPERAZIONE
IL COMUNICATO STAMPA DELLA PROCURA DISTRETTUALE DELLA REPUBBLICA
Nelle prime ore della mattinata odierna, militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Matera e personale della Divisione della Questura di Matera hanno operato la confisca di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie in Policoro e Scanzano Jonico, in esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale di Potenza – Sezione misure di prevenzione nr. 1-2021, a seguito del sequestro già eseguito su proposta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza (Direzione Distrettuale Antimafia), nei confronti di Gerardo SCHETTINO.
Il provvedimento giudiziario, è conseguente ad una indagine patrimoniale effettuata dagli investigatori delle due Forze di Polizia coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza nei confronti del citato SCHETTINO, elemento apicale nell’omonima organizzazione criminale mafiosa operante in Scanzano Jonico e nell’intera fascia jonico metapontina.
La pericolosità del sodalizio criminoso è stata riconosciuta, da una serie di ordinanze di custodia cautelare eseguite a partire dal mese di ottobre 2018 fino al 2020, nell’ambito di diverse operazioni coordinate dalla Dda di Potenza, che hanno riguardato il citato sodalizio, dedito al racket delle estorsioni ed allo spaccio di stupefacenti.
Allo SCHETTINO, in particolare, è stato riconosciuto un ruolo preminente nella gestione ed organizzazione del traffico di stupefacenti e nel reimpiego dei relativi capitali illecitamente ottenuti nell’area territoriale jonico-lucana.
Gli accertamenti effettuati, estesi anche ai componenti del nucleo familiare secondo quanto previsto dal Codice Antimafia, hanno evidenziato come, a fronte di redditi di modesta entità (ritenuti insufficienti a soddisfare in pieno le primarie esigenze), l’intero nucleo familiare avesse accumulato beni e disponibilità sproporzionate ed ingiustificabili.
Alla luce della evidente disparità tra i redditi conseguiti ed il patrimonio ricostruito attraverso l’indagine, il Tribunale ha disposto la confisca di 10 proprietà immobiliari (fabbricati e terreni), 4 rapporti bancari/postali, denaro contante e 4 tra autovetture e motocicli.
L’operazione odierna conferma ulteriormente l’impegno della Procura della Repubblica di Potenza — Direzione Distrettuale Antimafia e delle diverse Forze di Polizia, nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata attraverso l’aggressione ai patrimoni illecitamente costituiti.
POTENZA 22.1.2021
FRANCESCO CURCIO - PROCURATORE DISTRETTUALE
IL FILMATO
DELL'OPERAZIONE
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