Visualizzazioni totali

giovedì 28 gennaio 2021

POLICORO. "SCINTILLE" TRA OPPOSIZIONE E MAGGIORANZA

IL SIMBOLO DI POLICORO. ERCOLE UCCIDE IL LEONE NEMEO

POST CONSIGLIO COMUNALE ARROVENTATO NEL CENTRO JONICO. L'OPPOSIZIONE: “CON NUMERI STRINGATI IL SINDACO E I SUOI HANNO APPROVATO IL RINNOVO DELL'ADESIONE ALLA CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA. UNA DELIBERA DUBBIA. E IL CONSIGLIERE RANU' HA CAMBIATO IDEA IN 48 ORE”. MA IL SINDACO ENRICO MASCIA: “SOLO DUBBI E SOSPETTI. NOI TRASPARENTI. IL COMUNE E' UN PALAZZO DI VETRO. PERCHE' NON SI RIVOLGONO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA?”. E RANU': “NESSUN RIPENSAMENTO. SONO DOVE I CITTADINI MI HANNO VOTATO”. DI SEGUITO IL COMUNICATO DEI CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE E LE DICHIARAZIONI DI MASCIA E RANU'

 

IL COMUNICATO DEI CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE

Policoro. 48 ore per smentire sè stessi: la retromarcia di Domenico Ranù.

IL consiglio comunale di Policoro, il 27 Gennaio, con il solo stringato voto di quello che resta della maggioranza, approva il rinnovo dell’adesione alla centrale unica di committenza, una delibera dubbia che di fatto riduce i controlli pubblici sugli appalti e allarga la zona d’ombra che ultimamente purtroppo sta caratterizzando le procedure di affidamento di opere e servizi. E questo avviene solo in seconda convocazione poiché in prima convocazione, solo due giorni prima,  l’intera minoranza ed il consigliere di maggioranza Ranù, avevano fatto mancare il numero legale non consentendone l’approvazione. La penosa marcia indietro del consigliere Ranù che in 48 ore, dopo essersi inizialmente rifiutato di votare questa delibera sbandierando a gran voce ideali di moralità come fossero noccioline, torna miseramente sui suoi passi e senza spiegare niente a nessuno, nonostante le ripetute richieste della minoranza, a testa bassa si accoda silenziosamente al volere di Marrese & co., rappresenta uno dei punti più bassi che la politica locale ha toccato a Policoro negli ultimi decenni.

In un momento così particolare e su un tema così delicato, Ranù fugge dall’obbligo morale di fare chiarezza e dare spiegazioni in consiglio all’opposizione e, attraverso di essa, alla intera città. Un atteggiamento del genere è l’emblema della cattiva politica, quella fatta di intese parallele, di trasversalismi, di giochi antiquati.

E poi, come se non bastasse, in chiusura dei lavori, il tentativo grottesco dello stesso Ranù di giustificare velocemente la sua contestazione di 48 ore prima con l’ora tarda e poi addirittura con la necessità di pensarci bene, assume i contorni di un vero e proprio inno alla ipocrisia, ambiguità ed opacità politiche che ormai lo hanno irreversibilmente segnato. 

Cosa è cambiato in 48 ore ? Come è possibile che due giorni siano sufficienti a smentire sé stessi ? Quali le ragioni di una retromarcia così radicale?

Non è sufficiente autoproclamarsi uomini di sinistra dai grandi ideali, per essere davvero tale. I tempi sono cambiati, e anche tanto, e per fortuna tutti i cittadini possono facilmente informarsi, farsi un’idea, approfondire, valutare criticamente e di fronte a tali possibilità non ci sono chiacchiere e paroloni che contano: ci sono i fatti, i comportamenti, in una parola la realtà. E in questo caso la realtà dice solo che mentre alcuni chiedono di fare chiarezza sulle delicate procedure degli appalti pubblici, per altri il vero ideale è e resta la amata poltrona, un comodo scranno dal quale si esercita potere e si può fare perenne campagna elettorale, alla faccia della trasparenza e della condivisione. 

I consiglieri comunali

Giuseppe Maiuri, Gianluca Modarelli, Gianni Di Pierri, Enrico Bianco, Benedetto Gallitelli, Massimiliano Padula, e Giuseppe Montano


LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO ENRICO MASCIA

Il comunicato stampa delle opposizioni sulla delibera dell'adesione alla centrale unica di committenza? Frutto della solita visione sospettosa e pregiudizievole dell'operato dell'amministrazione. Noi non abbiamo bisogno che gli affidamenti diretti che facciamo vengano monitorati. Lavoriamo, infatti, alla luce del sole e con la massima trasparenza. 

Se qualcuno ha dei dubbi vada negli uffici e vada a vedere le procedure attivando l'accesso agli atti, prerogativa dei consiglieri comunali. Solo fumo negli occhi. E si rivolgesse, magari, ai carabinieri o alla Procura della Repubblica. 

Noi siamo tranquilli e sicuri. Il Comune è un palazzo di cristallo. Da un punto di vista politico, poi, abbiamo una maggioranza granitica. Concluderemo alla grande la legislatura. Non ho ancora sostituito l'assessora Titti Cacciatore. Ad interim ho assunto io i suoi incarichi. Quando la sostituzione avverrà la stampa sarà prontamente informata.


LA REPLICA ALLE OPPOSIZIONI DEL CONSIGLIERE COMUNALE DOMENICO RANU'

Nessuna retromarcia. La delibera sull’adesione alla centrale unica di committenza non era da discutere alle 2.30 della notte ma aveva bisogno di un dibattito più ampio. Che c'è stato in seconda convocazione. L'aver lasciato il Consiglio comunale non era una posizione politica. Io ho votato a favore di un atto istituito, addirittura, dalla precedente amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Rocco Leone. Le modifiche apportate non sono state rilevanti. 

Sul piano politico ribadisco che il primo cittadino Enrico Mascia ha ottenuto la fiducia dai cittadini. Mi meraviglio che la minoranza attacchi ora quando avrebbe potuto far cadere l'amministrazione, se lo avesse voluto, nel gennaio 2019 quando i consiglieri di opposizione erano nove. Io sono in maggioranza e aspetto l'evolversi della crisi in atto come asserito dal sindaco Mascia in Consiglio comunale. 

Io sono dove mi hanno votato i cittadini.

Nessun commento:

Posta un commento