“SI SONO
PRESENTATE ULTIMAMENTE 3-4 PERSONE CON LA RICHIESTA DI SOLDI PER ASSOCIAZIONI
DI VOLONTARIATO INESISTENTI – HA SEGNALATO UN ESERCENTE DI ATTIVITA’
COMMERCIALI. UNA RAGAZZA MI HA CHIESTO DI COMPRARE GIOCHINI FATTI DA BAMBINI
CON DISABILITÀ A FINE DI RACCOLTA FONDI PER LORO. ALLA RICHIESTA DEL SUO CODICE
FISCALE, PERÒ, È SCAPPATA VIA”. MA CI SONO TANTI ALTRI MODI PER TRUFFARE PORTA
A PORTA. QUALI? LA RISPOSTA È NELLA SEGUENTE NOTIZIA
CERTIFICATI PER RACCOLTA FONDI FALSI (FOTO ILGIORNALE.IT) |
FINTI VOLONTARI CHIEDONO SOLDI PORTA A PORTA (FOTO SALERNOTODAY) |
Attenti. E’ Natale. Siamo tutti più buoni. E ci sono i “marpioni” furbastri delinquenti che ne approfittano. Ci ha telefonato un esercente di un’attività commerciale per lanciare un allarme: “Ultimamente 3-4 persone, a me sconosciute, sono entrate in magazzino chiedendomi soldi per associazioni di beneficenza di cui io non avevo mai sentito parlare. L’ultimo esempio: una ragazza è entrata per vendermi dei giochini che, a suo dire, sarebbero stati fatti da ragazzi con disabilità. I soldi sarebbero serviti per realizzare progetti a loro favore. Alla mia richiesta di conoscere il nome dell’associazione, la sede, i dati, il codice fiscale, è scappata via. Ma, ormai, dopo esserci cascato più volte, sono più attento. Anche perché questi truffatori sottraggono risorse al volontariato vero”. Già. A questo punto chiediamo: ci racconta come è cascato nel tranello? “Una donna si è presentata e mi ha chiesto un contributo per sostenere la figlia malata. Mi ha dato una coroncina con una croce in cambio di 5 euro. Aveva due blocchetti di ricevute fasulle emesse. Aveva già incassato migliaia di euro”. Insomma, si presentano a casa e chiedono soldi, ad esempio, per quell’ospedale, per la Croce Rossa, per i clown in ospedale, per la lotta all’autismo, per i profughi ucraini. Oppure si piazzano davanti ai supermercati e chiedendo un sostegno alla… causa. Insomma, le vie della truffa sono infinite. Ma il nostro interlocutore ha mai fatto denuncia di chi vuole intascare soldi di falsa beneficenza? “L’ultima volta c’era una pattuglia di carabinieri davanti alla mia attività. La ragazza che mi aveva chiesto soldi era scappata a bordo di una Bmw. Ma non ho fatto in tempo a prendere il numero di targa. E i carabinieri volevano proprio quello”. Insomma, è allarme rosso per le truffe porta a porta. Come evitarle? Intanto occorre sempre diffidare dagli sconosciuti che vengono a casa o in negozio od ufficio per chiedere soldi per associazioni di volontariato. In genere le onlus “serie” non mandano in giro volontari a raccogliere fondi. E chiedere sempre tutti i dati dell’associazione interessata e quelli personali del “volontario”, codice fiscale compreso. Vedrete che in molti si daranno alla fuga. E avvisare le forze dell’ordine.
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