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lunedì 26 dicembre 2022

AGRICOLTURA DI BASILICATA. NIENTE REGALO DI NATALE DAL PRESIDENTE VITO BARDI PER LA CIA-AGRICOLTORI

GLI IMPRENDITORI DEL SETTORE PRIMARIO LUCANI AVEVANO SPERATO DI TROVARE SOTTO IL CLASSICO ALBERO NATALIZIO IL NUOVO ASSESSORE REGIONALE ALLE POLITICHE AGRICOLE. INVECE, NON È ANDATA COSÌ. E ADESSO SPERANO DI TROVARLO NELLA CALZA DELLA BEFANA… ACCADRÀ? MA COSA PREVEDONO PER IL 2023 I DIRIGENTI DELLA ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE? LE RISPOSTE SONO NELLA SEGUENTE NOTIZIA INTEGRALE

FOTO DI GRUPPO DEI DIRIGENTI CIA-AGRICOLTORI DI BASILICATA

AGRINSIEME (INTERSINDACALE AGRICOLA) DI BASILICATA CON IL PRESIDENTE VITO BARDI: C'ERAVAMO TANTO AMATI

GLI AGRICOLTORI LUCANI HANNO SPERATO DI TROVARE SOTTO L’ALBERO DI NATALE IL NUOVO ASSESSORE REGIONALE ALLE POLITICHE AGRICOLE

Gli agricoltori lucani hanno sperato di trovare sotto l’albero di Natale il nuovo assessore regionale alle Politiche Agricole e adesso sperano che possa avvenire con la calza della Befana, nella tradizione contadina particolarmente disponibile ad esaudire i desideri.

I comitati esecutivi di CIA Agricoltori Italiani di Potenza e Matera, attraverso i Presidente Stasi e Lorusso e il Coordinatore Regionale Distefano, hanno colto l’occasione delle festività natalizie per trasferire a tutte le aziende un sentito ringraziamento per ciò che riescono a fare e garantire in questa particolare fase sul versante delle produzioni alimentari non facendo mancare – proprio come sta avvenendo in queste feste - gli alimenti essenziali sulle tavole delle famiglie Italiane e Lucane.

Un ulteriore anno dopo il Covid pieno di incertezze, speculazioni, turbative di mercato, squilibri nelle filiere frutto anche degli sconvolgimenti geo-politici e geo-economici si chiude e si presenta il 2023 che purtroppo da quello che riusciamo ad intravedere – sottolineano i dirigenti Cia-Agricoltori - non si preannuncia diverso da ciò abbiamo visto e registrato. Nessun miglioramento sul versante economico-produttivo, non vi sono segnali favorevoli di stabilizzazione per ritornare a crescere e produrre per generare occupazione, benessere e coesione sociale.

Sicuramente vi sono problematiche e tematiche che per la loro portata e loro dimensione sono di origine mondiale, sono frutto di dinamiche globali, spesso non riusciamo a comprenderne ragioni e ricadute e che riverberano sul nostro quotidiano effetti devastanti producendo aumenti e difficoltà di approvvigionamento a partire dall'energia, passando a servizi essenziali alla persona compreso alimenti e farmaci.

Per questa ragione per CIA Agricoltori Basilicata in questa delicata e complessa fase, assume uno straordinario valore una sorta di garanzia aggiuntiva per la nostra regione, quello di poter affrontare queste inaspettate e pesanti criticità e perduranti turbative con assoluto buon senso da parte delle Istituzioni locali.

Oggi assume valore garantire ordinarietà e quotidianità nei contesti locali, osiamo affermare che molte dei disagi che si vivono in contesti urbani ad alta densità demografica oggi noi potremmo evitarli cosi come fatto per i temi energetici offrendo soluzioni e normalità, dando garanzie sulle cose concrete e basiche e che assumono connotati vitali per cittadini famiglie e imprese, proprio in un momento di grande incertezze che vive il pianeta e il sistema Italia e in essa il mezzogiorno e la Basilicata con tutti i ritardi e divari che presenta.

Purtroppo in Basilicata per ciò che riguarda e specificatamente per il settore agricolo e agro-alimentare non siamo in grado di contribuire questa iniezione di normalità, a governo delle cose concrete, al contingente oltre a non attenuare gli effetti negativi in particolare verso i sistemi produttivi locali ed in essi le aziende e le PMI anche del settore agricolo-alimentare.

In Basilicata siamo senza guida in uno degli Assessorati fra i più importanti della nostra economia, vitale per oltre 50.000 famiglie, siamo di fronte ad una incomprensibile sottovalutazione, non comprendiamo le ragioni di tale atteggiamento, l'agricoltura e gli Agricoltori lucani hanno un peso nella nostra economia e una dignità imprenditoriale che rivendica buon governo e visione ma purtroppo da circa 3 mesi continua registriamo indifferenza, residualità e marginalizzazione.

Auspichiamo per il 2023 vi sia un cambio di passo, una maggiore attenzione e la politica e le Istituzioni locali si rendano conto di quanto si sta consumando e della vitale rilevanza che oggi riveste il settore primario per l'economia e la società lucana.

Abbiamo rilevanti questioni aperte, lasciate colpevolmente aggravarsi e che purtroppo rischiano di sfociare in sconforto e abbandono ed impoverire ancor di più ampie aree del nostro territorio soprattutto interne e montane. In sintesi:

- Costi alle stelle per produrre e nessuna misura di contrasto in particolare su energia, carburanti, mezzi tecnici, cartelle di bonifica, burocrazia.   

- Questione danni da fauna nessuna decisione concreta per portare in equilibrio nei nostri territori la popolazione di ungulati, anzi spendiamo ingenti risorse per indennizzare in modo inadeguato Agricoltori e Cittadini e apriamo inutili contenziosi, mentre migliaia di aziende.

- Chiudere bene la programmazione transitoria 21/22, orientare la nuova 23/27 e lavorare per incidere e ritagliarsi margini di adattabilità dal Piano strategico nazionale partecipando ai tavoli nazionali e alla Conferenza Stato Regione.

- Il PNRR e le filiere nazionali agroalimentari, agroenergetiche e le misure di accompagnamento del PSR Regionale.

- Le risorse sul versante del piano invasi e le misure per prevedere interventi e adeguamenti infrastrutturali per la corretta gestione e uso delle risorse per fini irrigui.

- Adeguamento delle disposizioni in materia di concessione dei patrimoni fondiari e armentizio in specie per gli allevamenti estensivi.

Queste sono una parte delle cose che volevamo e vogliamo discutere da mesi.

Lo vogliamo fare con responsabilità e senso delle Istituzioni, lo vogliamo fare ai tavoli deputati, attraverso un confronto serio con le Istituzioni Regionali.

Chiediamo un normale e doveroso confronto su cose che fanno bene alla Basilicata sono le assenze della nostra economia, sono il marchio distintivo del buon governo dei nostri territori per garantire benessere e stabilità.

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