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domenica 2 luglio 2023

ROTONDELLA. ITREC DELLA TRISAIA. ANSALDO NUCLEARE METTERA’ IN SICUREZZA I RIFIUTI RADIOATTIVI LIQUIDI, I PIU’ PERICOLOSI

AGGIUDICATO DALLA SOGIN, LA SPA INCARICATA DI RIPORTARE A PRATO VERDE I SITI NUCLEARI ITALIANI, L’APPALTO DA 43 MILIONI DI EURO. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE

ROTONDELLA. L'ITREC DELLA TRISAIA (FTO SOGIN SPA)

ITREC. CAPANNONE DI STOCCAGGIO

ITREC. LAVRI DI MESSA IN SICUREZZA (FOTO SOGIN SPA)

LE BARRE RADIOATTIVE DI ELK RIVER NELLA PISCINA DI RAFFREDDAMENTO DELL'ITREC
FONTE ILSOLE24ORE.COM

ANSALDO NUCLEARE METTERÀ IN SICUREZZA LE SCORIE DI TRISAIA

IL GRUPPO VINCE LA COMMESSA PER TRATTARE I RIFIUTI LIQUIDI DEL CENTRO SULLA RADIOATTIVITÀ. I RIFIUTI RADIOATTIVI LIQUIDI POTENZIALMENTE SONO I PIÙ PERICOLOSI DI TUTTI

DI RAOUL DE FORCADE

1 LUGLIO 2023

Il consorzio Ansaldo Newclear, composto da Ansaldo Nucleare, Ansaldo Energia e Monsud (azienda fornitrice del gruppo genovese controllato da Cdp), si è aggiudicato l’appalto per mettere in sicurezza i rifiuti liquidi dell’ex centro di ricerca sulla radioattività Trisaia, di Rotondella (Matera). Il bando, del valore di 43 milioni di euro, era stato avviato da Sogin, la società di Stato responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, lo scorso febbraio e, nei giorni scorsi, è arrivata l’aggiudicazione. Si tratta di «un’opera - spiega Riccardo Casale, ad di Ansaldo Nucleare - che si attendeva da anni (un bando era stato fatto e poi ritirato e una gara era andata deserta, ndr) e che la Sogin, in gestione commissariale, ha sbloccato così come ha fatto per molte altre». Un trend che lascia intendere come l’intenzione del Governo sia di dare un nuovo impulso alla questione del nucleare in Italia.

Trisaia era, negli anni ’70 e ’80, un centro molto avanzato di ricerca, in particolare sul combustibile, e ha prodotto una serie di rifiuti radioattivi. Newclear si occuperà, utilizzando macchinari ad hoc, di trasformare, attraverso un processo chimico, i rifiuti radioattivi liquidi del centro in un calcestruzzo solido che verrà, poi, isolato in appositi fusti, in modo da renderlo inerte. «I rifiuti radioattivi liquidi - chiarisce Casale - potenzialmente sono i più pericolosi di tutti, Esiste il rischio, ad esempio, che possano infiltrarsi nel terreno. Il nostro impianto li condizionerà, solidificandoli tramite una particolare cementazione e rendendoli facilmente trattabili e conservabili in totale sicurezza».

Lo sblocco di questa gara, peraltro, appare come un passo in più verso il deposito nazionale delle scorie radioattive, altro progetto italiano che è in attesa di realizzazione da decenni. «Il deposito nazionale - afferma Casale - sarebbe la più importante infrastruttura ambientale del Paese; non farlo vuol dire lasciare, alle future generazioni, situazioni sempre più complicate da gestire e rischi potenzialmente rilevanti. Agire ora, corrisponde a mettere in sicurezza definitiva tutti i rifiuti radioattivi presenti sul territorio nazionale e risparmiare ingenti risorse economiche».

Sul nucleare, peraltro, aggiunge Casale «il mondo non si è mai fermato; si erano fermati, invece, l’Europa e, ancor prima, l’Italia e altri Paesi. Ora si assiste a una rapida ripartenza, legata a tre elementi di insicurezza. Il primo è ambientale: non possiamo continuare ad emettere Co2; Il secondo attiene agli approvvigionamenti: non possiamo dipendere da Paesi instabili; il terzo è economico: per i grandi energivori servono scenari di prezzo stabili e ragionevoli. Il nucleare concorre, insieme allo sviluppo sostenibile delle rinnovabili, con le quali è perfettamente complementare, a capovolgere queste insicurezze».

Anche la tassonomia europea include il nucleare nella transizione energetica, ricorda Casale. Non è un caso, che il parlamento del Belgio, che sta rivedendo il suo piano di uscita dal settore, abbia convocato, a fine maggio, proprio Ansaldo Nucleare per un’audizione. «Ci hanno invitati - racconta Casale - insieme a Edf e Westinghouse, nell’ambito delle valutazioni sull’uscita o meno dal nucleare e abbiamo portato il punto di vista delle aziende industriali. Con francesi e americani Ansaldo lavora su molti fronti; quelli più innovativi sono, con Edf ed Edison, lo small modular reactor Nuward di nuova generazione e, con gli americani e altri, il lead fast reactor di IV generazione (reattore raffreddato a pimobo, ndr). Nel 2030, o forse prima, dovrebbe partire la costruzione di Neuward, piccolo reattore ideale anche per la produzione di idrogeno e la cogenerazione».

Riguardo, poi, alle nuove aziende che si affacciano sul mercato del nucleare, Casale taglia corto: «Parlare di start up del nucleare mi pare un ossimoro. Con i nostri partner siamo sul mercato da oltre mezzo secolo e l’industria nucleare, più di altre probabilmente, deve programmare e non improvvisare. Peraltro, noi siamo un’azienda di Stato e lo Stato (con Cdp, ndr) ha appena investito forte su di noi; con Fabrizio Fabbri, ad di Ansaldo Energia, lavoriamo tutti i giorni a stretto contatto per rilanciare il gruppo, che è strategico per il Paese».

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