SENTENZA DEI GIUDICI DI PRIMO
GRADO: “ERA UNA INVENZIONE”. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
FONTE GAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT
LAGONEGRO, ACCUSATO DI VIOLENZA SESSUALE, ASSOLTO DOPO SEI ANNI DI INFERNO
FINISCE LA LORO STORIA D’AMORE E LEI LO DENUNCIA. «ERA UN’INVENZIONE». LE MOTIVAZIONI DELLA DECISIONE ANCORA NON SONO NOTE, MA IL DISPOSITIVO LETTO DAI GIUDICI, PER IL MOMENTO, NON LASCIA SPAZIO A DUBBI ED EQUIVOCI
REDAZIONE BASILICATA
30 NOVEMBRE 2023
LAGONEGRO - Ci sono voluti sei anni per ribaltare quella che sembrava una brutta storia di maltrattamenti, aggravati dalla violenza sessuale. Invece, secondo quanto stabilito dalla sentenza di primo grado del tribunale di Lagonegro, era tutta una storia inventata da quella che per il pubblico ministero era la vittima dei soprusi.
Le motivazioni della decisione ancora non sono note, ma il dispositivo letto dai giudici, per il momento, non lascia spazio a dubbi ed equivoci: secondo il collegio del tribunale «il fatto non sussiste». La Procura aveva chiesto l'assoluzione solo per il capo di imputazione relativo ai maltrattamenti, mentre aveva chiesto la condanna a quattro anni per quello relativo alla violenza sessuale.
La vicenda parte agli inizi del 2017 quando un uomo e una donna (per i quali useremo i nomi di fantasia Diego e Mara) dopo sette anni di convivenza e una figlia decidono di troncare il loro legame. A causare la rottura, secondo quanto emerge dagli atti e anche dalle testimonianze raccolte nel processo, la relazione che Diego ha riallacciato con la sorella di Mara e che ha fatto tornare a galla vecchi conflitti nella coppia. Dopo qualche mese Mara decide di denunciare Diego, nel frattempo tornato a vivere a casa sua in un paese vicino a quello in cui fino a poco tempo prima viveva insieme a Mara. Le accuse contenute nella querela sono pesanti. In pratica, davanti ai carabinieri, il 3 ottobre del 2017, la donna, dichiara di aver subito vari maltrattamenti dall'ormai ex compagno e cosa più grave di aver subito anche una violenza sessuale.
La denuncia viene vagliata dai pm della Procura che successivamente formulano una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell'uomo. Viene fissata l'udienza preliminare e poi, nel 2020, in base agli elementi raccolti, la decisione del gup di mandare a processo Diego.
Una tesi sempre respinta dall'accusato e, ovviamente, posizioni contrapposte che sono approdate nell'aula del tribunale. In questi tre anni si sono susseguite varie udienze durante le quali sono stati ascoltati anche dei testimoni. Alla fine è arrivata la sentenza di primo grado che ha reso nulle le accuse della donna (che non si è mai costituita parte civile al processo) e del pm e ha assolto con formula piena l'uomo sia dai maltrattamenti che dalla violenza sessuale: «Finalmente è stata fatta giustizia. Speriamo che questa sentenza possa mettere fine ad un incubo che ha procurato molta sofferenza al nostro cliente», dichiarano i difensori di Diego, gli avvocati Tiziana Durante e Pasquale Ciancia.
Si attendono, a queste punto, le motivazioni della sentenza che saranno depositate entro 90 giorni per comprendere in pieno quali sono le ragioni di questa assoluzione e gli elementi che hanno portato il collegio del tribunale a smentire l'accusa su tutta la linea. Sentenza che sarà vagliata dalla Procura che avrà la possibilità di ricorrere in appello. Dalle varie testimonianze raccolte durante il processo, tra cui quelle della cugina e della zia di Mara, sembrerebbe che non abbia trovato alcuna attendibilità il racconto fatto dalla donna e sembrerebbe che anche gli esami clinici svolti nell'ospedale abbiano escluso la violenza sessuale.
Nessun commento:
Posta un commento