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mercoledì 22 novembre 2023

PROCESSO RUSKA. DOMENICO PORCELLI E’ TORNATO IN LIBERTÀ DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO DI POTENZA E LA CADUTA DELL’ACCUSA DI ASSOCIAZIONE MAFIOSA. COSI’, DOPO 5 ANNI DI CARCERE DURO, È PASSATO AL CONTRATTACCO

DI SEGUITO LA SUA PRIMA INTERVISTA RILASCIATA ALL’UNIONE SARDA ED IL SUO PRIMO POST SULLA SUA PAGINA FACEBOOK DA UOMO LIBERO 

DOMENICO PORCELLI E L'AVVOCATA MARIA TERESA PINTUS (FOTO UNIONESARDA.IT)

FONTE UNIONESARDA.IT  

SASSARI E PROVINCIA

LA SENTENZA

21 NOVEMBRE 2023  

BANCALI, DOMENICO PORCELLI SCARCERATO DAL 41 BIS DOPO CINQUE ANNI

CADE L’ACCUSA DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE DI STAMPO MAFIOSO: «MI SONO SENTITO UN OSTAGGIO DELLO STATO E DELLA MALAGIUSTIZIA»

Domenico Porcelli è stato scarcerato questa mattina dopo cinque anni al 41 bis nel carcere sassarese di Bancali. La corte d'Appello di Potenza ha fatto cadere, ieri pomeriggio, l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso per il 49enne e tutti i coimputati che hanno potuto così riacquistare la libertà.

«In questi anni», afferma Porcelli, affiancato dall'avvocata Maria Teresa Pintus che l'ha difeso insieme alla legale Livia Lauria, «mi sono sentito un ostaggio dello Stato e della malagiustizia». L'uomo, originario del comune pugliese di Bitritto, era stato condannato dal tribunale di Matera nel 2022 a 26 anni e mezzo di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. E si trovava in sciopero della fame dal 28 febbraio 2023 per protesta contro la sua detenzione, periodo durante il quale ha perso più di 20 kg.

«Lo sciopero è finito ma la mia battaglia però continuerà ad andare avanti, non tanto contro il 41, ma contro le motivazioni per cui viene applicato». Poi ritorna sulle condizioni del carcere duro. «È un non vivere, posso solo dire che non auguro a nessuno niente del genere. Ora», conclude, «cercherò di riprendere in mano la mia vita e di aiutare chi non ha voce come non l'ho avuta io in questi anni».

EMANUELE FLORIS

 

FONTE DOMENICO PORCELLI FACEBOOK

Ci hanno fatto credere che la mafia si era evoluta non indossando più lupara e Coppola. Che la mafia si era radicalizzata nei palazzi. Ora capisco cosa volevano dirci. La mafia ormai è nei palazzi ed uffici delle procure della D.D.A. e gestita interamente dalla D.N.A.A. non avete saputo o voluto ascoltare e leggere. Quei documenti pieni di fango e menzogne, a giorni saranno pubblicati su tutti i quotidiani nazionali che fino ad oggi mi hanno sostenuto e dato forza e coraggio. A presto per nuovi e sconvolgenti sviluppi. Ora tocca a me combattere contro ogni tipo di mafia.  

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