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sabato 7 marzo 2015

DA NOVE ANNI IL DELITTO MACCULI NON HA IL NOME DEL COLPEVOLE

MONTALBANO JONICO. L'AGRICOLTORE FU UCCISO NELLA NOTTE DEL 7 MARZO DAVANTI ALLA CASA DI CAMPAGNA

UN ASSASSINO DIMENTICATO, COME RIMOSSO DALLA COSCIENZA COLLETTIVA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 7.3.15

 

MONTALBANO JONICO – Oggi ricorre nel centro del Metapontino il nono anniversario di un avvenimento di cronaca tristissimo: l'omicidio di Nicola Macculi. Un assassino dimenticato, archiviato dalla giustizia come commesso da ignoti, rimosso dalla coscienza collettiva. Nessuno ne parla più. E chi ha ucciso, nella notte del 7 marzo 2006, davanti alla sua casa di campagna, in contrada Bertilaccio, l'agricoltore di 45 anni, incensurato, padre di due figli ancora oggi minori, è in libertà. Macculi fu rinvenuto senza vita alle ore 15 del 9 marzo 2006 nei pressi della stradina di accesso alla casa rurale. Ebbene, a distanza di 9 anni questo omicidio non esiste più. Non esiste nei programmi specializzati televisivi, nei comunicati delle agenzie antimafia, nell'effluvio di dichiarazioni dei responsabili istituzionali pubblici, nelle omelie dei parroci. Uno sfregio per una intera comunità cicatrizzato. Ma la Gazzetta continuerà a ricordare questo evento di cronaca. Ed a sollecitare chi sa a riferirlo agli investigatori od agli inquirenti. Per riaprire un caso di omicidio archiviato servono fatti nuovi: testimonianze, confessioni, dichiarazioni che aprano piste investigative. Altrimenti, nessuno prenderà più in mano il fascicolo messo su negli scaffali della magistratura con la scritta “Delitto commesso da ignoti”. Si riuscirà mai ad assicurare alla giustizia chi uccise Macculi? L’autopsia accertò che egli morì dissanguato per la rottura dell’arteria femorale sinistra. Furono accertati tre fori di entrata. Il fucile che lo aveva ucciso aveva sparato una cartuccia a pallettoni usata per la caccia al cinghiale. I carabinieri verificarono quanti avessero la capacità di preparare una cartuccia che, pare, non si trovava più in commercio. Nell'immediatezza del fatto seguirono la pista del delitto non voluto. L’assassino sarebbe stato scoperto dopo che con liquido infiammabile aveva dato fuoco ad un furgone parcheggiato nel piazzale della casa rurale. Macculi da qualche notte dormiva lì. Aveva denunciato mesi prima furti nella sua abitazione, tagli alle gomme della sua auto, l’incendio di una Fiat Croma. Quella notte avrebbe scoperto chi lo minacciava, l’avrebbe inseguito, avrebbe sparato col suo fucile un colpo andato a vuoto ma sarebbe stato raggiunto da quello esploso da colui che stava inseguendo. Morì, secondo l’autopsia, dopo 7 ore dalla mezzanotte del 7 marzo 2006.


OCCORRE TENTARE DI FAR LUCE SU UNO DEI DELITTI IRRISOLTI LUCANI

QUALCUNO TENGA ACCESA LA FIAMMELLA PER NON DIMENTICARE

MONTALBANO JONICO – Chi prenderà l'impegno di continuare a tener viva nella comunità del centro del Metapontino la fiammella per tentare di far luce su uno dei delitti irrisolti della Basilicata, quello di Nicola Macculi, avvenuto 9 anni fa? Sarà una parrocchia? Una scuola? Un sindacato? Una associazione della società civile? Un partito politico? A Montalbano tra qualche settimana si voterà per l'elezione del sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale. I candidati sindaci, o qualcuno di loro, potrebbero impegnarsi a rimuovere il silenzio calato su questo omicidio che è uno sfregio per l'intera comunità. A Potenza fu la civica amministrazione, ad ogni ricorrenza, a far affiggere un manifesto sulla scomparsa di Elisa Claps. Sino alla risoluzione di quel caso. Un manifesto ed una iniziativa pubblica per non dimenticare l'assassinio Macculi. Montalbano non è distante da Potenza.

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