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martedì 31 marzo 2015

MIRACOLO: RETE FERROVIARIA ITALIANA STA PER RISTRUTTURARE LA STAZIONE

SCANZANO JONICO. DA QUALCHE GIORNO LO STABILE È CIRCONDATO DA IMPALCATURE E RETE DI PROTEZIONE

CHIUSA DA ANNI E TRA LE PIÙ DEGRADATE DELL'ARCO JONICO LUCANO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 31.3.15


SCANZANO JONICO – Miracolo nel centro del Metapontino. Rete ferroviaria italiana (Rfi) spa, del gruppo Ferrovie dello Stato, direzione territoriale di Reggio Calabria, sta ristrutturando una delle stazioni chiuse da anni e tra le più degradate dell'arco jonico lucano. Si tratta di quella del Comune del Materano, la Montalbano Jonico – Scanzano Jonico, già oggetto di molti nostri articoli sulle sue condizioni di abbandono. Così, da qualche giorno, tra la sorpresa generale, ecco lo stabile circondato da impalcature, rete di protezione, e tutto l'occorrente per un cantiere. “E' il frutto – ha detto il sindaco Salvatore Iacobellis (Pd) – delle nostre insistenze. Tra l'altro, alcuni alloggi sono occupati abusivamente da una famiglia e noi abbiamo un contenzioso proprio con Rfi”. Ma quali lavori realizzerà l'impresa incaricata? Ci ha risposto il dirigente dell'ufficio lavori pubblici, Rocco Di Chio: “Quelli di ristrutturazione esterna e dei marciapiedi. Per noi va bene perchè i lavori in corso significano una sorta di presa in carico della struttura. Struttura su cui pende una lite tra noi e le la proprietà”. Lite di che genere? “Il Comune – ha spiegato il nostro interlocutore – aveva un contratto di fitto dello stabile per 9mila euro l'anno. Stabile da noi affidato alla consociata Arit a 15mila euro. In definitiva, guadagnavamo 6mila euro l'anno. Sino a quando l'Arit è stata nei locali della stazione. Quando è andata via noi abbiamo comunicato a Rfi la rescissione del contratto. Nel frattempo, però, negli alloggi si è insediata una famiglia. Quando la proprietà è venuta a Scanzano per la consegna, di fronte all'occupazione, ci ha chiesto di risolvere il problema. Ma la nostra ordinanza non è stata rispettata. E noi non paghiamo più da 2 anni il canone”: Si comprende, quindi, perchè la ristrutturazione in corso faccia piacere al Comune: per recuperare un manufatto al centro della città; perchè così Rfi “rioccupa” la “sua” stazione. Il contenzioso tra Comune e Ferrovie, tuttavia, non è mai finito davanti ad un tribunale. Forse sarebbe l'ora per definire la questione di sedersi attorno ad uno stesso tavolo. Rimane, infatti, il quesito: Che fare della struttura recuperata, abusivi permettendo? Vedremo. Intanto, il magazzino annesso trasformato in un rudere da un incendio continuerà a far “bella vista” di se. La sua demolizione non rientra tra i lavori in corso


La vicenda dei coniugi Iannello, anziani e ammalati

Ma quando l'acqua potabile nel vecchio casello? 

SCANZANO JONICO – Strane le Ferrovie dello Stato. Ristrutturano gli esterni ed i marciapiedi di una stazione chiusa da anni ed occupata da abusivi ma non allacciano l'acqua potabile da tre anni al vecchio casello dove abitano i coniugi Iannello, ammalati e pensionati. Lui, tra l'altro, ex dipendente delle gloriose Ferrovie ed in possesso di regolare contratto di fitto. Il casello, poi, è a soli cento metri dall'ex stazione. Strane le Ferrovie dello Stato. Per ricollegare il casello alla rete di Acquedotto Lucano si sono fatte chiamare in tribunale dai Iannello. Nell'ultima udienza si è svolto il cosiddetto incidente di esecuzione chiesto per costringere l'ente ad ottemperare ad una sentenza della magistratura. Le Ferrovie hanno chiesto il preventivo dei lavori ad Acquedotto Lucano. Si sbloccherà la situazione entro il 15 aprile prossimo, data dell'ennesima comparsa davanti ai magistrati?

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