DELITTI
IMPUNITI. NEMMENO A 27 ANNI DALLA MORTE LUCA ORIOLI E MARIROSA
ANDREOTTA SONO STATI DIMENTICATI. LIBERA LI HA RICORDATI A MATERA
QUESTA SERA
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.3.15
MATERA
– I fidanzatini di Policoro, Luca Orioli e Marirosa Andreotta, non
sono stati dimenticati. Nemmeno a 27 anni da quando i loro corpi
senza vita furono trovati a Policoro. Oggi, nella Città dei Sassi,
dove si è stabilita Olimpia Fuina, la madre di Luca, l'associazione
Libera ha organizzato una fiaccolata. “Che
si illuminino le coscienze buie, quelle che continuano a mantenere
segreti che altri sanno intuire. E’ ora di Verità. Continuiamo a
chiederla”, si leggeva in un comunicato stampa. Che continuava
così: “A 27 anni dalla morte di Luca e Marirosa, tanti dubbi
continuano ad interrogarci, soprattutto quando le archiviazioni non
hanno dato nessuna risposta. Perchè il perito della Procura costruì
un falso? Perchè i cadaveri furono spostati? Perchè c'è chi in una
telefonata parla di "qualcuno di mafioso"? Se archiviare
significa non rispondere, nessuno può dire che il caso è risolto.
Anzi”. Per questo motivo Libera ha invitato tutti i cittadini a
partecipare alla fiaccolata che è partita alle 18.30 da piazza San
Francesco per arrivare a piazza Vittorio Veneto”. Una iniziativa
che ha colto un po' di sorpresa Mamma Olimpia ma che, indubbiamente,
le avrà fatto piacere. La sua vita, da quella tragica scoperta, è
stata contrassegnata dalla ricerca della verità sulla morte del
figlio. Una ricerca che non si è mai interrotta. Stasera questa
mamma coraggio della Basilicata ha sfilato con la gente che si è
stretta intorno a lei. Il giallo del Metapontino
iniziò il 23 marzo 1988. Luca e Marirosa furono trovati senza vita
nella casa di lei. Non fu fatta l’autopsia. Seguirono 4 perizie. La
prima parlò di una scarica elettrica da un caldobagno. La seconda di
un filo elettrico snastrato. La terza: avvelenamento da monossido di
carbonio da uno scaldacqua. La quarta: duplice omicidio. Il 27
gennaio 1996 furono riesumate le salme. Ma l’apparecchio dei raggi
x era rotto. La conclusione del 1977: morte da elettrocuzione. Nel
giugno 2007 una nuova inchiesta. Nel dicembre 2010 l'autopsia. Nel
giugno 2011 il prof. Franco Introna riparlò di avvelenamento da CO.
Da qui la richiesta di archiviazione della Procura e l'opposizione
della famiglia Orioli. Sino all'archiviazione da parte del gip Rosa
Bia nel novembre 2013.
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