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mercoledì 29 marzo 2023

MONTALBANO JONICO. “LA PATRIA GUARDA ALTROVE”. L’ULTIMO LIBRO DI ANTONIO PETROCELLI SU ARMANDO MIELE, IL SOTTOTENENTE CHE DOPO L’8 SETTEMBRE DEL 1943 FU INTERNATO IN GERMANIA, DOVE MORÌ IN UN LAGER NAZISTA

IL LAVORO DI UN MONTALBANESE DOC, COME PETROCELLI, NOTO ATTORE, POETA E SCRITTORE, SU UN ALTRO MONTALBANESE DOC, MIELE, A CUI È INTITOLATO IL VIALE CHE PORTA AL PAESE. UN LIBRO CHE È UN ATTO D’AMORE PER LA CITTÀ NATIA E LA STORIA E CHE È UN URLO CONTRO LA GUERRA CHE DISTRUGGE VITE E SENTIMENTI. DI SEGUITO LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME DA PARTE DELL'EDITORE TREDITRE


FONTE TREDITRE EDITORI.IT

LA PATRIA GUARDA ALTROVE

DESCRIZIONE:

LA PATRIA GUARDA ALTROVE FRUSTRAZIONE E PASSIONE SULLE TRACCE DEL SOTTOTENENTE ARMANDO MIELE

PREFAZIONE DELLO STORICO CARMELO ALBANESE - PRESENTAZIONE DI MARCO GRASSI - VICEPRESIDENTE NAZIONALE ANEI. CON IL PATROCINIO NON ONEROSO DI ANEI - ASSOCIAZIONE NAZIONALE EX INTERNATI

Armando Miele è uno degli 800.000 soldati italiani catturati e inviati in Germania dopo l’8 settembre del ’43. Antonio Petrocelli si è imbattuto in questo nome una brumosa notte di febbraio quando si è ritrovato davanti al monumento ai caduti del suo paese, Montalbano Jonico (Matera). In una lapide, ultimo in basso inciso questo nome. Si è chiesto in quel momento come mai proprio a questo soldato è stato intitolato il viale che porta al paese. In quello stesso momento è nato in lui un forte desiderio di trovare una risposta, si è perciò buttato a capofitto in una ricerca durata quasi dieci anni durante la quale ha incontrato non poche difficoltà nell'ottenere documenti originali o anche la sola possibilità di consultarli. Grazie anche alla vastissima bibliografia consultata, alla passione con cui ha affrontato l'avventura e nonostante la frustrazione per non aver potuto, a volte, nemmeno visionare documenti che avrebbero potuto “parlare”, riesce a farci percepire sentimenti e sensazioni dei soldati nella sua lunga ricerca di Armando, uno dei 50.000 mai tornati in patria.

Dalla Prefazione di Carmelo Albanese

Avvalendosi delle doti artistiche e intellettuali di cui dispone, rimanendo sempre comunque ancorato ai contesti reali che la ricerca storica ha nel tempo tratteggiato, Petrocelli osserva e ci mostra il sottotenente Miele, talvolta interrogandosi e talvolta descrivendoci il proprio punto di vista. La lettura del saggio diventa in tal modo un vero e proprio viaggio immersivo in una vicenda storica eroica e oltremodo tragica, ma anche nel concreto farsi della ricerca e della ricostruzione di essa. Un viaggio nel quale l’autore ci accompagna e ci coinvolge, (…) per lasciarci realizzare, al termine del percorso, che in fondo protagonista del racconto è anche lui – la sua memoria, il suo sentire e la sua umanità –, già da quella notte di febbraio tra le vie di Montalbano Jonico.

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