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sabato 18 marzo 2023

BASILICATA. STOP AL LAVORO PRECARIO NEI COMUNI A 550 EURO AL MESE E SENZA ALCUN DIRITTO. IL COORDINAMENTO DEI LAVORATORI TIS E RMI CHIEDE IL SOSTEGNO ISTITUZIONALE DEI SINDACI

“CI SOSTENETE NELLA NOSTRA BATTAGLIA PER LA STABILIZZAZIONE DOPO ANNI DI LAVORO SENZA UN REGOLARE CONTRATTO? ALLORA FATELO PER ISCRITTO: APPROVATE QUESTA PROPOSTA DI DELIBERA IN CONSIGLIO COMUNALE”. IN QUANTI LO FARANNO? DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE 





FONTE COORDINAMENTO DEI LAVORATORI TIS E RMI LUCANI

AI SINDACI DEI COMUNI DELLA BASILICATA

Siamo il coordinamento dei lavoratori TIS e RMI lucani, alcuni di noi aderiscono anche ai sindacati di base USB e CUB, siamo una rappresentanza dei 1800 nuclei familiari collocati in progetti di inserimento sociale-lavorativo. Nei fatti lavoratori che prestano la propria attività lavorativa da anni e anni nei pubblici servizi ma che non hanno gli stessi diritti di tanti altri lavoratori. Il giorno 6 marzo 2023 abbiamo consegnato una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che alleghiamo. Con la presente invitiamo tutti i sindaci che si dichiarano essere al nostro fianco, ad approvare in Consiglio Comunale un ordine del giorno a sostegno della nostra giusta rivendicazione.

Con la presente inviamo una proposta di delibera da portare nel prossimo consiglio comunale: 

 

Considerato che i lavoratori TIS (tirocinanti di inserimento sociale) e RMI (reddito minimo di inserimento) della Basilicata impegnati da anni in progetti di pubblica utilità, collocati nelle scuole, nei tribunali, nei comuni, nel verde pubblico e in tanti altri ambienti di lavoro della pubblica amministrazione, svolgono attività quasi gratuite, con il misero riconoscimento della somma di circa 550 euro al mese e senza un regolare contratto di lavoro;

Osservato che negli anni questi lavoratori hanno acquisito professionalità e competenze riconosciute da tutti, ma formalmente e nei fatti non rientrano in nessun contratto di lavoro, hanno solo doveri ma non diritti e non hanno diritto alla malattia, ai contributi pensionistici, ad un giusto riposo, alla maternità ecc... ;

Constatato che i lavoratori hanno diritto a lavorare senza rischiare la vita, senza perderla, ma non essendo considerato il loro, come lavoro, spesso e volentieri, non hanno nemmeno la minima dotazione di sicurezza personale;

Visto che sono passati decenni dal primo inserimento in platee di pubblica utilità, i lavoratori adesso riconosciuti come TIS “tirocinanti di inserimento sociale” e RMI “reddito minimo di inserimento” hanno diritto ad una loro stabilizzazione;

Accertato che assistono disabili, guidano pulmini dei comuni, visionano documenti e atti sensibili in comuni e tribunali, sono presenti nelle mense scolastiche e tante altre mansioni, quindi svolgono un regolare lavoro ma senza un regolare contratto e sono presenti in tutti i comuni;

Preso atto che i lavoratori in questione percepiscono un sussidio più basso di un reddito di cittadinanza, solo 550 euro al mese, e che questa situazione li sta distruggendo fisicamente e psicologicamente, perché non riescono a far fronte a tutte le spese, non riescono più a garantire e a pagare regolarmente le bollette, a mantenere le proprie famiglie, a garantire un’istruzione ai figli ecc... ;

Stabilito che questo paese dovrebbe essere una repubblica fondata sul lavoro e non sul precariato finalizzato allo sfruttamento;

Fissato che i lavoratori in questione non rivendicano un posto di lavoro tramite percorsi privilegiati ma la regolarizzazione del lavoro che già svolgono da tanti anni in modo preparato, corretto e valido, che venga in ogni caso garantito da subito e per tutti gli oltre 1800 una continuità lavorativa, senza interruzioni e adeguatamente retribuita, che tenga insieme in un’unica platea tutti i lavoratori.

Assodato che i lavoratori TIS E RMI da anni e anni esercitano lavori veri e propri e che il sussidio minimo che ricevono è assolutamente insufficiente rispetto al lavoro effettivamente svolto, attività indispensabili per i servizi che gli enti locali della regione erogano ai cittadini, il Consiglio Comunale di____________ dichiara di comprendere i motivi del loro malcontento e si dichiara solidale con la vertenza, e pertanto

DELIBERA

di sostenere le iniziative messe in campo dai lavoratori Tis e Rmi lucani, di essere da subito pronto a collaborare con la Regione affinché si metta fine a questa annosa questione, soddisfacendo le richieste degli stessi lavoratori.

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