Visualizzazioni totali

giovedì 28 settembre 2023

SCANZANO JONICO. ACCOGLIENZA MIGRANTI. CHE FINE HA FATTO IL PROGETTO DI COMPLETAMENTO DELLA CITTÀ DELLA PACE?

PIETRO SIMONETTI (CSERES): “LA REGIONE PROCEDA URGENTEMENTE ALL’APPALTO”. MA IN SEDE LOCALE NESSUNO PARLA. LA QUESTIONE È TABÙ. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE



PIETRO SIMONETTI (CSERES)




SCANZANO JONICO - Che fine ha fatto il progetto approvato dalla Regione Basilicata nel settembre del 2022 relativo al completamento della Città della pace di Terzo Cavone? La domanda sorge spontanea essendo trascorso ormai 1 anno senza che sia stato effettuato l’appalto da parte del massimo ente territoriale. “La Regione – ha detto Pietro Simonetti, del Cseres (Centro studi e ricerche economiche e sociali) di Potenza, da sempre in prima linea per la realizzazione del Centro di accoglienza e formazione dei migranti – ha nominato il Responsabile unico del procedimento (Rup). Ma da allora il nulla”. Perché? “Probabilmente per problemi di burocrazia. Ma ora occorre darsi da fare pena la perdita dei finanziamenti stanziati dallo Stato nel 2018 con il Pon (Piano operativo nazionale) Legalità”. Ma un dubbio sorge spontaneo. Non sarà proprio la perdita dei finanziamenti l’obiettivo di chi da sempre è contrario al progetto? Chissà! Intanto, Simonetti ha lanciato un nuovo appello: “Gli uffici della Giunta regionale procedano agli appalti integrati, con le norme vigenti, dei tre Centri di accoglienza dei migranti stagionali di Boreano, nel Comune di Venosa; Gaudiano, a Lavello; e Scanzano Jonico. Si tratta di 450 posti e servizi, approvati e finanziati per 11 milioni di euro dalla Unione Europea. Va anche completata la ristrutturazione del Centro di accoglienza per stagionali di Palazzo San Gervasio, 350 posti e servizi”. Accadrà? Intanto, sul piano locale, sulla struttura di Terzo Cavone c’è il silenzio più assoluto sia da parte della maggioranza al Comune, a trazione leghista, sia da parte delle opposizioni. L’accoglienza dei migranti, da queste parti, nonostante il bisogno assoluto di manodopera nelle campagne e nei servizi, è ancora tabù.

Nessun commento:

Posta un commento