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mercoledì 20 settembre 2023

GIUDIZIARIA. IL NOTO COMICO PUGLIESE UCCIO DE SANTIS, CONDANNATO DAL TRIBUNALE DI BARI: “FATTURE FALSE PER GIUSTIFICARE COMPENSI IN NERO”

L’IDEATORE E PROTAGONISTA DEL PROGRAMMA TV MUDÙ, CONSIDERATO IL RE DELLE BARZELLETTE, SEGUITISSIMO ANCHE IN BASILICATA, È STATO CONDANNATO AD UN ANNO E DUE MESI DI RECLUSIONE, PENA SOSPESA. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE 



FOTO UCCIO DE SANTIS FACEBOOK

FONTE LAGAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT

GIUDIZIARIA. FATTURE FALSE PER GIUSTIFICARE COMPENSI IN NERO: COMICO BARESE UCCIO DE SANTIS CONDANNATO

UN ANNO E DUE MESI DI RECLUSIONE, PENA SOSPESA. ASSOLTO DA DUE IPOTESI DI DICHIARAZIONE FRAUDOLENTA PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE. LA VICENDA CONTESTATA DAI PM BARESI RISALE AGLI ANNI 2012-2017

ISABELLA MASELLI

BARI - Il Tribunale di Bari ha condannato il noto comico barese Gennaro De Santis, in arte Uccio, a 1 anno e 2 mesi di reclusione (pena sospesa) per il reato di “emersione di base imponibile” e lo ha assolto da due ipotesi di dichiarazione fraudolenta “perché il fatto non sussiste”. La vicenda contestata dai pm baresi risale agli anni 2012-2017.

De Santis – è il reato per il quale è stato condannato - quale titolare della ditta individuale che porta il suo nome, esercente “attività di interpretazione nel campo della recitazione”, a seguito delle richieste effettuate dalla Guardia di Finanza in sede di verifica fiscale, si sarebbe avvalso di documenti falsi, fornendo – hanno accertato le indagini – “dati e notizie non rispondenti al vero”. Nel dettaglio, avrebbe creato “a posteriori, fatture ad hoc, fatte apparire come emesse da altro soggetto economico, la cooperativa Idea comunicazione e spettacolo” della quale era presidente del cda, “allo scopo di legittimare fiscalmente incassi e prestazioni artistiche conclusi in nero”. Non solo: avrebbe creato fatture con l’intestazione della cooperativa Idea “allo scopo di documentare fiscalmente compensi del proprio lavoro autonomo” e anche ricevute false “per rimborso spese, intestate a ignari soci lavoratori della cooperativa, che ne disconoscevano il contenuto e la sottoscrizione”.

Le accuse ritenute insussistenti riguardavano la contestata evasione Irpef nel 2012 e nel 2013 per complessivi 180mila euro. La Procura gli contestava si aver redatto “scritture extracontabili, una sorta di agenda, volte a documentare lavoro autonomo che in gran parte aveva svolto in nero”, facendo poi fatturare il lavoro da lui svolto dalla società cooperativa Idea. Da queste contestazioni Uccio De Santis è stato assolto.

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